Caduta Per Pragmatismo

Caduta Per Pragmatismo

Cadere è la perfetta attività per distinguere un ottimista da un pessimista. Un ottimista salta oltre il bordo di un alto edificio. Mentre cade, all’altezza della finestra del trentesimo piano, si sente che grida: “Tutto ok” e si vede che telefona a una battona con il suo iPhone.

Le sue possibilità di atterrare senza rischi sono registrate nella Guida Galattica per gli Autostoppisti, ma è accaduto. Questo giustifica l’ottimismo? Nel frattempo un pessimista cade e si sente che grida “Non è colpa mia” mentre punta la sua pistola alla sua tempia.

Chi è giusto essere? Di sicuro, se sei Inglese, né l’ottimismo né il pessimismo sono accettabili, ma solo il pragmatismo.

Una delle più grandi storie di pragmatismo in mezzo a un disastro è “La storia del muratore” raccontata dall’ultimo grande narratore, Gerard Hoffnung circa 56 anni fa al dibattito della Oxford Union.

Gentile Signore,

Le scrivo in risposta alla sua richiesta di ulteriori informazioni nel Paragrafo #3 del modulo di segnalazione dell’incidente. Ho messo “Scarsa Pianificazione” come causa del mio incidente. Lei ha chiesto una spiegazione più esaustiva e sono convinto che i seguenti dettagli saranno sufficienti.

Sono un muratore di professione. Nel giorno dell’incidente, stavo lavorando da solo sul tetto di un nuovo edificio a sei piani. Quando ho completato il mio lavoro, ho visto che c’erano dei mattoni avanzati che, una volta pesati più tardi, corrispondevano al peso di 240 libbre. Invece di portare giù i mattoni a mano, ho deciso di calarli in un secchio usando una puleggia attaccata al lato dell’edificio al sesto piano.

Una volta assicurata la corda a terra, sono salito sul tetto, ho spinto fuori il secchio e ci ho caricato i mattoni dentro. Dopodiché sono sceso e ho slegato la corda, tenendola strettamente per assicurare una discesa lenta alle 240 libbre di mattoni. Lei noterà sul modulo di segnalazione dell’incidente che il mio peso è di 135 libbre.

A causa della sorpresa di essere strappato da terra così improvvisamente, ho perso la mia presenza di spirito e mi sono dimenticato di lasciar andare la corda. Non c’è bisogno di dirlo, sono salito con un ritmo rapido lungo il lato dell’edificio.

Nei pressi del terzo piano, ho incontrato il secchio che ora stava scendendo ad una uguale impressionante velocità. Questo spiega il cranio fratturato, abrasioni minori e la clavicola rotta, come riportato nella Sezione 3 del modulo di segnalazione dell’incidente.

Rallentato solo minimamente, ho continuato la mia rapida ascesa, non fermandomi finché le dita della mia mano destra sono entrate in profondità nella puleggia che ho menzionato nel Paragrafo 2 del presente modulo. Fortunatamente a questo punto avevo riacquistato la mia presenza di spirito e sono stato capace di tenermi afferrato alla corda, nonostante l’atroce dolore che cominciavo a provare.

Circa nello stesso momento, comunque, il secchio di mattoni aveva raggiunto il suolo e il suo contenuto era caduto fuori. Svuotato ora dal peso dei mattoni, il secchio pesava circa 50 libbre.

Le ricordo ancora una volta il mio peso. Come può immaginare, cominciai una rapida discesa lungo il lato dell’edificio.

 

 Nei pressi del terzo piano, ho incontrato il secchio che risaliva. Questa è la causa delle due fratture alle anche, del dente rotto e delle gravi lacerazioni della mia gamba e della parte bassa del mio corpo.

 

 Qui la mia fortuna ha cominciato a girare un po’. L’incontro con il secchio a quanto pare mi ha rallentato abbastanza da limitare le mie ferite quando sono caduto sulla pila di mattoni e fortunatamente si sono rotte solo 3 vertebre.

 

 Sono spiacente di riportare che, tuttavia, mentre ero disteso sulla pila di mattoni, pieno di dolore, incapace di muovermi e guardando un secchio vuoto sei piani sopra di me, ho perso di nuovo la mia presenza di spirito e ho mollato la corda.

 

 Il secchio è venuto giù e mi ha colpito alla testa facendomi perdere conoscenza. Mi sono risvegliato qui in ospedale.

 

Faccio rispettosamente richiesta di congedo per malattia.


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