Pontecorvo, un tripudio di sapore non solo Peperone DOP

Siamo nella Valle del Liri, il fiume dalle limpide acque che un tempo separava i potenti Romani dai coraggiosi Sanniti. Il suo nome deriva dalla presenza di un antico porto romano sul fiume e forse dobbiamo tenere a mente che senza la captazione delle fonti per acqua potabile, e quella delle acque per uso irriguo, il fiume sarebbe ancora navigabile.

Secondo alcuni Pontecorvo sarebbe nata da alcuni esuli di Fregellae, una città che si trovava nella sponda sannita ma che aveva fatto accordi con Roma e quindi era una enclave romana da cui partì poi la conquista romana a tutto il sud Italia. La città fu poi distrutta dai romani perché aveva osato ribellarsi e non venne più ricostruita.

Nel frattempo la valle del Liri è stata ancora una volta un teatro di battaglia nella seconda guerra mondiale quando è stata ferita mortalmente durante i bombardamenti. e che oggi è diventata un centro di interessantissime produzioni agricole.

Si parte dal Peperone DOP, dal colore rosso e dalla forma a cornetto è un ortaggio particolarmente gustoso. E’ leggermente piccante e molto digeribile per cui si realizzano tantissimi piatti e viene usato sia crudo in insalate o in aperitivi che cotto.

Potreste trovarlo in una apericena accanto a salumi o formaggi come il pecorino DOP di Picinisco nella vicina Val Comino. Potete trovarlo in insalata con i fagioli Cannellino di Sant’Oliva, in omaggio alla storia del luogo.

Per gli appassionati di trekking e di geologia, Sant’Oliva è anche una frazione di Pontecorvo con una lussureggiante area naturalistica dove si trovano molte grotte carsiche alcune delle quali ancora da esplorare.

Ma lasciamo i fagioli con i quali si realizzano sia zuppe che insalate e torniamo al peperone perché a Pontecorvo hanno provato a usarlo anche per fare un liquore, il “Peperdop” che prende il nome proprio dal prodotto con cui è fatto. Un liquore dal gusto tanto particolare quanto unico, che racchiude in sé la bontà del Peperone DOP di Pontecorvo e la tradizione del suo territorio.

Magari il liquore si potrebbe gustare con un sigaro toscano fatto con foglie di tabacco Kentucky prodotte proprio a Pontecorvo. Un tempo c’era un tabacchificio, oggi la produzione è acquistata dal Sigaro Toscano che ha creato una linea particolare per queste foglie.

E se arrivate a Pontecorvo a Pasqua potreste cercare di gustare la famosa Casata, un dolce “unico al mondo” che prende il nome da ‘lu case’, ossia formaggio nel dialetto locale. Viene fatto da 100 uova, caciotta fresca, cioccolato fondente e cedro. Un detto locale dice che “esce buona se si capa!”, ossia se si distinguono bene tutti e tre gli strati del dolce,quello di uova, di cioccolato e di formaggio.

Infatti il dolce doveva rappresentare la bandiera dello Stato Pontificio di colore bianco e giallo ed era stato ideato in occasione della visita di un Papa.


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DiscoverPlaces

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