Premio Town Ambassador a Denise Dumont e Mark A. Tempesta e Daiana Magalhaes per il loro amore per Sonnino

Premio Town Ambassador a Denise Dumont e Mark A. Tempesta e Daiana Magalhaes per il loro amore per Sonnino

Il Premio Town Ambassador a Denise Dumont, Mark A. Tempesta e Daiana Magalhaes Dei Giudici, due americani e una australiana che stanno cambiando Sonnino, un meraviglioso borgo sopra la Valle dell’Amaseno e l’Abbazia di Fossanova. Tre storie diverse per tre persone mosse da un solo intento: riscoprire le proprie radici italiane che nel loro caso hanno a che fare con Sonnino.

Una breve premessa sulla storia di questa parte del Lazio a sud di Roma che si trovava a confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli, entrambi spazzati via da Garibaldi e dalla nascita del moderno stato Italiano.

Gli abitanti di queste zone erano stati in pace per molti anni, qualche volta traendo beneficio da piccole attività di contrabbando che nascono sempre spontanee ovunque ci siano confini. 

E siccome a Sonnino fanno le cose in grande, in questo borgo è nato il più famoso brigante di tutti i tempi: Gasbarrone. Conosciuto come il Robin Hood italiano e incarcerato nelle prigioni di tutta Europa fino all’Unità d’Italia. La sua fama lo aveva fatto entrare anche nei sogni delle signore che facevano la fila per poterlo incontrare.

Insomma, a parte Gasbarrone, per secoli a Sonnino si coltivava la terra e si allevavano le capre, per oltre 2.000 anni a maggio si andava in processione la notte durante la Festa delle Torce, si facevano gustosissime salsicce (localmente chiamate zazzicchie) e si produceva prelibato olio extra vergine con le olive di varietà Itrana (meglio conosciuta come Oliva di Gaeta dal nome del porto in cui venivano imbarcate per essere portate in tutta Europa).

Una classica vita di borgo italiana: qualche matrimonio, qualche ballo saltarello in piazza e qualche pettegolezzo al lavatoio pubblico dove tutte andavano a lavare i panni con l’acqua corrente.

Poi arrivò il cambiamento e il vero brigantaggio, quello che oggi viene riletto come ‘guerra civile’ di chi si opponeva alla conquista dei Piemontesi. In molti si imbarcarono dal porto di Gaeta per andare a New York, ad Ellis Island. Ricordate la famosa canzone Santa Lucia ‘Partono i bastimenti per terre assai lontane …”, racconta proprio la storia di questa e altre generazioni che partivano da Napoli, Palermo e Gaeta.

Una seconda ondata di emigrazione che si è poi riformata dopo la prima guerra mondiale, e questa volta si partiva anche da porti del nord come Genova. Moltissimi Veneti hanno lasciato la loro regione devastata dalle guerre di trincea e dai conflitti sul Piave e nella Pianura Padana (e tra queste famiglie anche quelle di mio padre e di mia madre). Questa ondata ha scelto anche altri paesi di arrivo come Australia, Argentina, Brasile e Sud America.

Poi una terza ondata di emigrati è partita dopo la seconda guerra mondiale, soprattutto dal centro sud Italia dove si è combattuta una aspra guerra. La zona della Ciociaria con la Linea Gustav di difesa dell’esercito tedesco, ha visto bombardare e distruggere interi paesi i cui abitanti hanno poi lasciato l’Italia in cerca di fortuna all’estero.

L’ultima ondata è la più recente, ma questa volta i giovani non vanno in cerca di fortuna ma di opportunità migliori. I ragazzi spesso sono laureati e preparati che però non riescono più a sognare nel nostro paese. Ma questo è un tema che trattiamo in altre sedi.

Tutto questo per dire che poiché Sonnino ha avuto la (s)fortuna di essere un paese di confine e di essere vicino la Linea Gustav, ha avuto molte ondate di emigrati che hanno ‘colonizzato’ ogni parte del mondo. Questi emigranti sono arrivati alla III, IV e anche V generazione.

Ma torniamo al Premio Town Ambassador con il quale vogliamo aiutare la costruzione di ponti fra culture riconoscendo il valore di chi si impegna nella promozione del suo paese di orgine.

Da qualche anno in USA sono tutti pazzi per la scoperta delle proprie radici e così 4 anni fa Denise Dumont, una pittrice di New York con origini da Sonnino, Fondi e Bari, decide di fondare un gruppo Facebook per trovare qualcun altro con la sua voglia di scoprire Sonnino. 

Il gruppo si chiama “Sonnino, Italy Genealogy” e fra i primi ad iscriversi ci sono Mark A. Tempesta, un libraio ed editore del Maine, e Daiana Magalhaes Dei Giudici, un tour operator di Perth in Australia.

Per Denise tutto è cominciato come un viaggio personale che però si è poi trasformato in una esperienza collettiva. Ovviamente la vera esperienza sarà quella del viaggio a Sonnino per trovare alcune delle storie dei nonni oppure per provare alcuni dei sapori della loro cucina tradizionale.

La riscoperta delle proprie radici è un viaggio personale ed è diversa per ognuno, e anche per questo abbiamo avviato una attività per assistere tutti coloro che vogliono scoprire la cultura locale. Li aiutiamo a creare un ponte fra la loro attuale cultura e quella dei loro antenati, soprattutto per chi non riesce a comunicare nelle due lingue.

Le sfumature sensoriali hanno bisogno di essere provate con le esperienze dirette ma hanno anche bisogno del racconto di chi riesce a comunicare nelle due culture. Di chi possiede i codici per trasmettere l’esperienza culturale con le parole. E per cultura intendiamo tutto: gli atteggiamenti, la cucina, le tradizioni, le feste, i modi di dire, le storie locali, ecc..

In questi anni ho chiacchierato spesso con Daiana Magalhaes che dopo il suo primo viaggio personale a Sonnino, alla giovane età di 7 anni, ha iniziato una sua attività turistica alla scoperta dell’Italia minore. Un sogno e una determinazione nata nel 1994, realizzatasi un paio di anni fa con l'inizio dei primi tour. Dai suoi calcoli i ‘sonninesi nel mondo’ sono circa 30.000, un numero che è circa 3 volte il numero degli abitanti attuali dell’incantevole borgo circondato dai Monti Ausoni.

Sembrerà incredibile ma Denise ancora non ha compiuto il suo viaggio a Sonnino, che poi è vicino Fondi dove si trovano altre ramificazioni delle sue radici, e noi speriamo di accompagnarla alla scoperta di questa incantevole parte d’Italia. Le faremo assaggiare le arance di Fondi e le zazzicchie di Sonnino, ma le racconteremo delle canzoni tradizionali e dei pittori del territorio.

Mark A. Tempesta , la cui famiglia è venuta diverse volte a Sonnino, ha dato vita nel 2013 ad un'altro gruppo Facebook chiamato "Sonnino, Italy via USA" punto di ritrovo in particolare per gli oriundi arrivati in America e Canada. Un gruppo che ha aperto grazie all'incoraggiamento del caro amico di famiglia Antonio Cugini, Maurizia De Angelis e altri portatori della cultura moderna di Sonnino.
 
La sua speranza è quella di portare la cultura e le voci di Sonnino nel mondo, così che tutti potessero scoprire questo diamante incastonato nelle montagne.  

Per chi volesse capire il ponte culturale che si può costruire tra la comunità Italiana e quella degli emigrati consiglio di leggere i commenti dei post sui gruppi FB dove non si trova nostalgia o rimpianti. Quelli appartenevano alle prime generazioni. 

Oggi c’è curiosità e voglia di avere contatti emozionali dove le due culture sono sullo stesso livello e per questo lo scambio può essere ancora più stimolante e piacere. Oggi c’è voglia di sapere storie e di essere costantemente aggiornati sulle emozioni locali.

Il nostro Premio Town Ambassador a Denise, Mark e Daiana per aver portato alla ribalta Sonnino nel mondo e per averlo fatto scoprire a migliaia di persone. Per aver costruito la sponda del ponte sul loro lato del fiume e per aver dimostrato un profondo amore e rispetto per le loro radici italiane.

A presto! A Sonnino!


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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