Giancarlo Flavi premio Town Ambassador per il suo amore per Serrone
Giancarlo Flavi premio Town Ambassador per il suo amore per Serrone

Premio Town Ambassador a Giancarlo Flavi per il suo amore per Serrone

Premio Town Ambassador a Giancarlo Flavi per il suo amore per Serrone 

Prima di raccontare la storia di Giancarlo Flavi dobbiamo raccontare la storia di Serrone perché è la prima parola che gli sentirete pronunciare in ogni discorso. 

Ma per capire bene la grandezza di quello che ha fatto per il suo paese dovete venire un fine settimana di giugno in Piazzitella per partecipare ad una delle sue edizioni del Premio Rocca D’Oro di Serrone.
Cherchez la Femme!

Quasi cinquanta anni fa, Giancarlo si era sposato con Maria Teresa, una bellissima signora di Paliano, e si era trasferito poco più a valle e questo aveva addirittura rafforzato il suo legame con il borgo antico tanto che sentiva il bisogno di fare qualcosa per far conoscere Serrone a tutto il mondo. 

O perlomeno a tutto il mondo che Giancarlo incontrava nella sua professione di giornalista. E il giornalismo tra Roma e la provincia lo ha portato ad incontrare moltissime persone e personalità che lui ha sempre cercato di portare, in modo elegante e raffinato, a conoscere il suo borgo di Serrone.

Tutto è già accaduto a Serrone! Qualsiasi cosa vi venga in mente Giancarlo la può collegare a questo piccolo ma splendido borgo arroccato su un fianco del Monte Scalambra, nel gruppo degli Ernici. Città del volo libero e del vino. 

Alzando gli occhi in estate si può provare l’emozione di vedere un azzurro reso festoso dai colori dei parapendii. Il vino di Serrone, poi, è il famoso Cesanese del Piglio DOCG e quello prodotto su questo versante dello Scalambra risulta particolarmente piacevole e ha vinto molti premi. Da gustare con la Ciambella Serronese.

Torniamo al Premio Rocca d’Oro: nel corso delle oltre 30 edizioni, Giancarlo ha portato in Piazzitella oltre 600 personalità come Ministri (ministro Vitalone al commercio estero), Prefetti, Capi di Stato Maggiore (generale Adelchi Pillinini), imprenditori ma anche famosi attori, sportivi, cantanti e artisti.

Tutti hanno potuto conoscere il borgo di Serrone, il suo museo dei costumi teatrali, la chiesa con il crocifisso attribuito a Cimabue e regalato alla parrocchia dal Cardinale Castrillon, che aveva ricevuto il premio e che si era innamorato di Serrone.

La storia del premio inizia nel 1989 sull’onda del successo del Premio Fiuggi alla personalità a cui aveva partecipato addirittura il grande Mikhail Gorbaciov e Giulio Andreotti. Il Premio Fiuggi si interruppe e Giancarlo pensò di organizzarne uno a Serrone: stesse montagne, stessa strada (la Prenestina) ma borgo diverso a pochi chilometri.

L’idea del tema della prima edizione gli arriva da una troupe tedesca che era venuta a fare un servizio sul campione tedesco di deltaplano che era venuto ad allenarsi a Serrone. La troupe aveva chiesto se qualcuno avesse potuto indossare i costumi locali e tutto il paese aveva indossato vestiti Ciociari per essere ripreso. Così Giancarlo decise di dare un premio al migliore costume ciociaro e organizzò una sfilata sulla scalinata che porta in Piazzitella.

Come chiamare questo premio? Anche in questo caso il richiamo alla storia di Serrone era inevitabile e inizialmente era collegato ad una raccolta fondi per la sistemazione di una torre (appartenente un tempo alla Rocca Colonna) che è il simbolo di questo borgo dove un tempo di trovavano le vedette a protezione di Roma. Da qui potevano controllare l’arrivo dei nemici dal sud.

Il premio poi è sempre una piccola opera d’arte, una statua, una stampa data da grandi artisti come Busiri Vici, Dario de Blank, Ennio Calabria o Jaklin Nachache De Blanck. Anche questo è un modo di collegare Serrone alla cultura e aggiungere valore alla sua bellezza naturale.

 

E gli intermezzi musicali non sono da poco: dalla Fanfara dell’Arma dei Carabinieri alla Orchestra Sinfonica di Roma. E poi sempre di più un richiamo internazionale con il Bellini Opera Theater di Detroit.

Infatti ormai il Premio Rocca d’Oro è diventato sempre di più internazionale e sono state premiate professionalità provenienti da Cina, Belgio, Canada, Uruguay, USA, Australia. Dal 2019 nasce un gemellaggio culturale con alcune organizzazioni americane che potrà dare i suoi frutti se sapremo seguire Giancarlo nella sua furia organizzatrice.

Ricapitolando: 30 edizioni, 600 premi, 3.000 Ciambelle Serronesi fatte assaggiare a tutti i partecipanti, 200 articoli scritti su Serrone (sono per il premio), 100 artisti coinvolti negli intrattenimenti. 

Numeri da capogiro per chiunque ma non per Giancarlo. Venite ad assistere ad una edizione. Guardate i suoi occhi che quando non incontrano quelli di Maria Teresa sono fissi sul borgo antico di Serrone e ditemi se non è una esperienza da provare almeno una volta nella vita.

Questo anno però gli faremo una sorpresa e, come in un gioco di specchi, conferiremo il Premio Town Ambassador a Giancarlo Flavi durante la sua cerimonia. 

Siamo certi che Giancarlo è sicuramente il miglior Ambasciatore che Serrone possa desiderare!


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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