Teatro Vittorio Veneto Omaggio a Gabriella Ferri
Teatro Vittorio Veneto Omaggio a Gabriella Ferri

“Se po’ fa’ ”, disse Anna Magnani ad una giovane Gabriella Ferri

Tutti quelli della mia età canticchiano ancora ‘Dove sta Zazà?’ pensando a Gabriella Ferri, la prima presentatrice donna della televisione italiana ma soprattutto la voce femminile di Roma.

Gabriella Ferri ha interpretato ed ‘è stata Roma’ in modo viscerale e passionale e serviva un’altra grande interprete della romanità per poterla raccontare.

Lo spettacolo ‘Era Gabriella Ferri’ di Elena Bonelli è stato travolgente ed è durato un attimo, nel senso che il ritmo, le canzoni e l’interpretazione hanno catturato l’attenzione degli spettatori e rubato molti applausi a scena aperta.

Sono andata a vedere lo spettacolo al Teatro Vittorio Veneto di Colleferro, il sindaco Pierluigi Sanna che cura personalmente la scelta lo ha inserito come il primo spettacolo della stagione teatrale 2024. Il teatro era gremito come poche volte è accaduto e sono riuscita a trovare posto solo in ultima fila in galleria, Elena Bonelli appariva piccolina in scena ma la musica mi arrivava perfettamente.

La storia di Gabriella Ferri inizia al Testaccio, storico quartiere di Roma la cui vita è ruotata attorno al mattatoio e dove ancora oggi la romanità è viva e presente (non ha caso qui si trova il più importante Club della Roma calcio). Sua madre era una sarta e cuciva per i reali d’Italia mentre suo padre era una artista di strada e spesso era troppo preso dalla sua arte per pensare alla famiglia.

Così Gabriella deve iniziare a lavorare molto presto mentre vive immersa nelle canzoni romane. Un colpo di fortuna e incontra Luisa de Santis (figlia del regista di Riso Amaro) con la quale incide una canzone di successo ma la coppia si scioglie subito.

Ma la tenacia e il talento vincono e in una comparsata a Milano viene notata da un discografo che le fa incidere ‘la società dei magnaccioni’ portata poi da Mike Buongiorno in televisione e che in poco tempo vende 1,5 milioni di copie.

Chi di noi non la ha cantata in autobus nelle gite scolastiche o non la canta ancora quando si trova in comitiva fuori Roma?

Ma tutti noi del pubblico abbiamo sognato e siamo stati rapiti dall’interpretazione di Elena Bonelli di ‘Si no me moro’ che aveva scritto il regista Pietro Germi. Sentire questa canzone è come sentire un pezzo della nostra storia romana.

Non conoscevo la sua storia, non sapevo che fosse diventata una regina in Sud America (però da questo ho capito perché cantava così appassionatamente Gracias a la vida) e non sapevo della sua storia con Renzo Arbore che le aveva fatto conoscere la musica e la canzone napoletana.

Non sapevo che aveva iniziato il teatro con il Bagaglino in un sotterraneo dove era andata a sentirla Anna Magnani, che al termine dello spettacolo era andata a trovarla in camerino e le aveva detto “Se po’ fa’ ”.

Teatro Vittorio Veneto Omaggio a Gabriella Ferri

Gabriella Ferri era riconosciuta come la Magnani canora, e me la ricordo in televisione dove ha fatto conoscere a tutta Italia le canzoni romane, che sono estremamente tristi o estremamente burlone (I romani non conoscono una via di mezzo).

Alla fine dello spettacolo, Elena Bonelli ha cantato insieme al pubblico alcune delle canzoni simbolo di Roma trascinandoci in un momento indimenticabile. Un ringraziamento e un applauso ad Elena Bonelli e anche a Fernando Diaz al pianoforte e Giandomenico Anellino alla chitarra.

Teatro Vittorio Veneto Omaggio a Gabriella Ferri

Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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