UNICAS per il bike tourism fra Lazio e Abruzzo
UNICAS per il bike tourism fra Lazio e Abruzzo

UNICAS per il bike tourism fra Lazio e Abruzzo

Unicass Cassino per il bike tourism fra Lazio e Abruzzo

Siamo arrivate a Cassino con un leggero ritardo per aver sbagliato strada. La professoressa Ivana Bruno mi aveva chiesto di passare a prenderla alla stazione di Frosinone ma il destino ci ha portato a fare un lungo giro prima di arrivare e finalmente aprire il Forum Territori, Reti, Connessioni.

L’evento è stato organizzato dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale insieme alla rete Re.La.Te. che raccoglie tanti organismi e imprese che si occupano dello sviluppo dei territori minori, quelli dove in pratica viviamo noi.

Moderatori e protagonisti universitari i prof. Carlo Russo e Marcello Sansone che hanno la loro missione proprio nel radicamento dell’università nel tessuto socio-economico del Lazio Meridionale per aiutare la sua crescita. E non sono di parte se dico che UNICAS ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione di una moderna identità della Ciociaria.

Il Forum è partito dall’esperienza dell’Abruzzo e in particolare dai GAL Costa dei Trabocchi e Maiella Verde che hanno fatto schizzare i numeri del turismo delle aree interne abruzzesi grazie al bike tourism e alle biciclette a pedalata assistita. Queste hanno allungato i chilometri di percorsi da ogni viaggiatore e hanno permesso anche a persona non particolarmente allenate di poter percorrere molti chilometri al giorno.

Devo farvi una confessione, prima di entrare nel mondo del turismo in bicicletta vedevo le montagne abruzzesi da casa mia come una barriera, come se il Lazio iniziasse ad Ovest nel Tirreno e finisse con gli Appennini. Oggi le vedo come una opportunità. Oggi i pertugi di collegamento fra le due regioni mi appaiono come una particolarità turistica da non farsi scappare.

Unicass Cassino per il bike tourism fra Lazio e Abruzzo

L’intervento di Roberto Di Vincenzo, presidente di uno dei GAL e presidente di ISNART (l’istituto delle Camere di Commercio per il Turismo e la Cultura) mi ha aperto un mondo. Grazie al bike tourism, ma soprattutto ad una attenta operazione di marketing territoriale nella definizione dei percorsi (del loro nome e della costruzione della loro storia) hanno raddoppiato i numeri del turismo in Abruzzo e stanno portando viaggiatori nei piccoli paesini della Maiella e dell’entroterra.

L’intervento istituzionale di Alessia Savo (Presidente VII Commissione Regione Lazio) è stato di quelli che si ricordano. Ha parlato con estrema precisione del rapporto fra Ciociaria e Abruzzo (ma anche Molise) e di come il legame fra le comunità già esiste e i percorsi ciclabili possono essere una vera opportunità per allungare il periodo di pernottamento dei turisti nei nostri territori.

Poi, con mia grande sorpresa, ha citato l’evento del Turismo del Grano e della Pasta che abbiamo fatto con grande successo a Frosinone insieme ad UNICAS come uno degli eventi da replicare per attivare un vero turismo legato ai grani antichi, e quindi alle aree interne delle due regioni.

L’agricoltura è l’unica impresa possibile in queste aree e Serena Tarangioli della Rete Rurale Nazionale del CREA (Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare) ha fatto diversi esempi di come sia faticoso far riaprire anche una sola impresa legata alle colture tradizionali di un territorio, ma se questo seme è piantato bene può far rinascere intere comunità.

Unicass Cassino per il bike tourism fra Lazio e Abruzzo

Ha chiuso la mattinata il rettore Marco Dell’Isola: “Unicas ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo essenziale come catalizzatore e facilitatore, costruendo ponti tra diverse realtà territoriali, come GAL, DMO, Eco-Musei e numerose reti di imprese. Una collaborazione intenta a promuovere lo sviluppo locale integrato tra Lazio e Abruzzo, superando le divisioni storiche e creare nuove opportunità di crescita.”

Il mio intervento ha aperto la sessione del pomeriggio e questa volta rivestivo la molteplice veste di esperta di marketing territoriale, di membro del cda della DMO Alta Ciociaria e di impresa della Strada del Cesanese.

Ho portato una ventata di ottimismo raccontando del boom dell’enoturismo nelle cantine della Ciociaria che oggi hanno raggiunto una qualità del vino, delle strutture e dell’accoglienza che compete con territori più blasonati. Ho anche illustrato dell’interesse che hanno i tour operator nelle fiere quando presentiamo il brand Ciociaria.

Ma la sensazione più forte che ha pervaso tutti è stata la constatazione che ora tutti usiamo la prima persona plurale e parliamo di ‘noi’. Ogni impresa fa parte di almeno una organizzazione di promozione del proprio territorio o del proprio prodotto, ognuno di noi fa post e racconti del proprio borgo e tutti siamo aperti a collaborare. E per questo ringrazio anche Matteo Salvadori con il suo impagabile lavoro con il Gal Terre di Argil e con la rete Re.La.Te.


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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