Viaggio in Sabina: Cottanello da cavalcare e da gustare

Chi ama il connubio tra arte e natura, tra passato e presente, deve assolutamente fare un viaggio in Sabina, una particolare area ad est di Roma lungo la via Salaria. Anche se la Salaria è una delle grandi strade consolari nate con l’impero romano, la mancanza di autostrade ha preservato questo territorio dove lo sguardo si perde tra castelli e valli incontaminate.

Un paesaggio dove si incontrano suggestivi borghi antichi come quello di Cottanello sul cucuzzolo di un colle che si affaccia sulla verde Umbria. Boschi e paesaggi rurali nascondono poi un piccolo segreto: una cava di marmo rosso di Monte Lacerone dove un tempo si estraeva il marmo usato da Bernini nei suoi capolavori.

La magnifica basilica di San Pietro è emozionante anche grazie alle 46 colonne di marmo dell’altare di Bernini realizzate con la pietra di Cottanello. Per poter far giungere i marmi a Roma furono allargate le strade e riaperti nuovi sentieri e si può dire che parte dell’allegria del Barocco Romano si deve anche al gioioso rosso del marmo di questa zona della Sabina.

Ma ci sono molti altri motivi per programmare una visita in questo borgo e uno di questi è sicuramente la possibilità di fare turismo equestre. L’associazione Cavalieri e Allevatori del Cavallo Tolfetano di Cottanello è nata da un gruppo di amici appassionati di equitazione di campagna e oggi si esibisce in rievocazioni del lavoro degli antichi butteri in tutte le migliori manifestazioni italiane come Fieracavalli a Verona.

Il turismo equestre, lungo le ippovie vicine a Cottanello, e la fama dei butteri locali attraggono un numero sempre crescente di appassionati equestri da ogni parte d’Europa. Per maggiori informazioni potete rivolgervi ad Alessandro Volpi, presidente dell’associazione che ha sede nel suo allevamento.

L’associazione può ospitare gruppi di appassionati in alloggi nel borgo antico e far vivere loro una esperienza sui sentieri della Sabina. Mentre i più esperti possono cimentarsi nelle esercitazioni dei butteri con gli allevamenti di giovani

Ma un viaggio è anche la scoperta dei sapori locali e la qualità delle produzioni di Cottanello non ha pari in tutta la Sabina. Se volete gustare le eccellenze potete andare a ‘La Foresteria’ il locale di Matteo Ricci dove potete gustare i suoi speciali ‘Stringozzi Piccante Bianco’. Una ricetta originale che rivisita il piatto della tradizione della Sabina, una pasta a base di acqua e farina chiamata Stringozzi.

La salsa è fatta con formaggi pecorino, aglio e peperoncino amalgamati dall’olio extra vergine di Cottanello e aggiunta a fine cottura sulla pasta scolata. La pasta non va mantecata e il risultato finale è assolutamente una delizia e una sorpresa.

E se siete appassionati di carne non dovete esitare a chiedere una tagliata di Chianina da animali allevati allo stato semibrado che potete anche acquistare nella macelleria locale, dove potete anche trovare il famoso Olio della Sabina, ma attenzione a scegliere quello prodotto a Cottanello dai produttori locali che lavorano in modo biologico.

La carne profuma delle erbe del territorio e ha una consistenza morbida al punto che viene servita senza aggiunta di olio per poterla gustare fino in fondo. Il suo sapore è delicato come l’armonia che si respira nel borgo e nelle campagne.

Per il vino chiedete il vino della Cantina Sociale dei Vini dei Colli Sabini: noi abbiamo scelto un ’29 settembre’ rosso IGT del Lazio di Magliano Sabina.

Ricordatevi che tutti i pranzi in Sabina si chiudono con formaggi e miele. E non potete farne a meno!


Scritto da
DiscoverPlaces

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