È sempre stato il mio sogno, decorare la ceramica in stile siciliano.
Un giorno, grazie ad una mia amica, vengo a sapere che ad Aci Sant’Antonio un maestro decoratore di ceramica tiene un corso per un gruppo di amiche nel museo del carretto siciliano.
Si narra che Aci Sant’Antonio deve la propria origine da Jachium, misterioso insediamento di origine greca del quale oggi non si hanno più tracce.
Una ridente cittadina situata tra il mare e le pendici dell’Etna, e si presume sia stata fondata nell’anno 1169 da un nucleo di abitanti che, a seguito di forti scosse di terremoto, lasciarono la zona costiera per ritirarsi in queste contrade ricche di boschi.
Aci Sant’Antonio si vanta di essere la città del Carretto Siciliano, ed è proprio il suo museo ad esso dedicato, una delle maggiori attrazioni da visitare.
Questa tradizione iniziò a svilupparsi già dal XVIII secolo, periodo molto fiorente nell’ambito commerciale.
Nacque così l’arte del Carretto, dalla costruzione alla ricca decorazione, espressione artistica portata al massimo livello dal maestro Domenico Di Mauro venuto a mancare recentemente all’età di 103 anni.
Tramite la mia amica Marinella, chiedo di potere accedere al corso di decorazione. È così che inizia la mia avventura.
Appena entrata nel museo, l’emozione è grande quando vedo un carretto siciliano messo a riposo tra le balle di paglia dopo una vita di onorato lavoro nei campi.Per un attimo vado indietro nel tempo e mi rivedo bambina nella mia assolata campagna sul carretto siciliano, con mia nonna Sara e la dolce Nina, che poi tanto dolce non sembrava quando si imbizzarriva al passaggio di qualche rara auto.
Il sorriso di Salvo, fiero allievo del grande maestro già citato, mi riporta al presente, e vengo accolta come fossimo amici da sempre.
Il mio sguardo si posa sulle pareti ricoperte di ceramica e sul tavolo già pronto per la lezione, così inizia il mio viaggio tanto desiderato.
Pian piano, lezione dopo lezione, con la guida di Salvo, tra il chiacchiericcio e le risate con le amiche, realizzo i miei primi lavori.
La prima volta che assisto all’apertura del forno, lo stupore è grande, i colori brillano, sono pieni di energia, vien voglia subito di mettersi al lavoro per ripetere infinite volte la magia.
Adesso, dopo questa quarantena, non vedo l’ora di tornare al museo, il mio Don Turiddu da completare mi aspetta, con le mani sui fianchi e lo sguardo fiero perso nell’orizzonte della vita.

Aci Sant’Antonio, un giorno per caso a dipingere
- Bonaventura
- Categoria: Luoghi Speciali
- SICILIA • CATANIA • Aci Sant'Antonio
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