Panorama - Torre Cajetani by Giampiero Pacifico
Panorama - Torre Cajetani by Giampiero Pacifico

La chiesa scomparsa di Piazza Carbonaro a Torre Cajetani

Ci sono luoghi pieni di storia, storie conosciute e raccontate, luoghi visibili e da ammirare. C’è poi il ricordo di edifici e spazi che ormai non esistono più, di cui si san ben poco. Ci sono stati tramandati dai racconti dei nostri anziani che potrebbero iniziare come tutte le favole con un “c’era una volta”.

C’era una volta Piazza del Carbonaro e la sua chiesa a Torre Cajetani, un borgo su un colle dei Monti Ernici vicino Fiuggi. Un borgo costruito attorno al castello Teofilatto e che prende il nome dal famoso papa Bonifacio VIII che in queste parti aveva spostato la sua sede per poter curare i suoi calcoli renali con le acque miracolose.

Così Zi Checco (memoria storica del paese) amava raccontare:

“Alle Case Nove ce steva na Chiesa Medievale, andò sta la fontanella ce steva l’altare e alloco affianco la sagrestia. Quando ie ero mammoccio ce rificcheveno gl’animali” (alle Case Nuove c’era una chiesa medioevale, dove ora c’è la fontanella ci stava l’altare e a fianco c’era la sagrestia. Quando io ero bambino ci ricoveravano gli animali).

Molti torrigiani avranno sentito queste parole dai propri nonni e la mente di noi ragazzi faceva voli pindarici che ti portava direttamente al medioevo e ad epoche che non ci sono più.

Tutta colpa del terremoto della Marsica del 1915, detto anche terremoto di Avezzano o di Sora, con epicentro proprio dietro queste montagne che prendono nome dall’antico popolo degli Ernici. Il terremoto ha cambiato il volto del paese portando distruzione da una parte e una rapida costruzione di nuovi alloggi dall’altra.

L’avvocato Teofilatto così descriveva le odierne “case nuove” nel libro della Pro-Loco (pag. 25):

“dopo il fossato, sempre al lato ovest del castello, si apriva un “cortilone” o “castellaro” o “bastia”, grande spianata destinata ad attività di mercato e di feste, che arrivava fino all’attuale cimitero e copriva l’area delle attuali case popolari fin verso il laghetto. Oltre questo luogo si conservavano i ruderi di una vasta chiesa medievale, abbattuti per far luogo alla costruzione delle case dei terremotati del 1915”.

La chiesa in realtà non era medioevale, la sua costruzione iniziò a partire dal 1793 ma non fu mai terminata. Sul suo nome in realtà si sa poco. Un’anziana del paese ricordava che dovesse esser dedicata a San Sebastiano, mentre Don Mariano Morini (libro Torre Cajetani a cura della Pro Loco, pagina 138) nel suo lavoro di copiatura degli Statuti di Torre, afferma che fosse dedicata a San Michele in Carbonaro.

Oggi di quella chiesa e di quella piazza non resta nulla, c’è qualche foto sbiadita di qualche muro e qualche carta ingiallita del Catasto Gregoriano. Ci sono solo quei ricordi tramandati dai nostri anziani e proprio per questo è giusto che vadano difesi e quindi “ricordati”.

Sulle rovine della Chiesa furono costruite nel 1930, circa, le case popolari per i terremotati del 1915, progettate dall’ingegnere Fortunati. Sull’ingegnere ci sarebbero alcune curiosità interessanti da raccontare che riguardano una strada e il suo papà, ma quella è un’altra “favola” paesana…

Nel frattempo possiamo consigliare di non perdere una visita a Torre Cajetani con il suo castello dalla storia unica e particolare, con il suo Museo dell’Operetta e soprattutto con dei giovani che stanno riscoprendo e valorizzando questo suggestivo borgo.


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