La storia del narratore del Museo delle Macchine per Scrivere, Ebraico e Diocesano

La storia del narratore del Museo delle Macchine per Scrivere, Ebraico e Diocesano

Natale Pagano è una veramente persona speciale. Come ha potuto realizzare un Museo della Macchina per Scrivere a Trani? Che cosa lo rende speciale?

Il 21 Aprile 2016 è un giorno speciale che fa di Trani, la capitale della Puglia prima dell’interferenza di Napoleone, un Posto Speciale.

E’ il giorno dell’inaugurazione del Polo Museale, una strana congiunzione fra il Museo dell’Archidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth, il Museo delle Macchine da Scrivere, e il Museo Storico Ebraico nella Sinagoga Scolagrande meglio nota come Sant’Anna.

Questo giorno è anche il compleanno della fondatrice di Energitismo, Claudia Bettiol. Che cosa hanno in comune questi fatti?

Un elemento che rende ‘speciale’ una persona è la dedizione al risultato, l’anelito di vedere il suo raggiungimento e di arrivare al più alto livello possibile di eccellenza.

Natalino Pagano e la sua squadra lo hanno raggiunto nella creazione del Museo delle Macchine per Scrivere, che racconta la storia completa delle macchine da scrivere e delle sue molte varianti dalla sua creazione nel 1873 fino ai giorni nostri. Nascita, vita e morte delle macchine che hanno rivoluzionato la corrispondenza.

Nel far questo ha evidenziato i tre requisiti per il successo – Non Mollare, Non Mollare, Non Mollare.


Il secondo elemento è la passione. Abbiamo ascoltato all’inaugurazione Natale raccontare dal suo cuore la sua storia e la gioia nella costruzione di questo museo della tecnologia, della sua devozione per Adriano Olivetti, un imprenditore con il quale ha condiviso la passione della creazione.

Il terzo elemento è il lavoro di squadra. Mentre un maestro ha un ruolo chiave nella creazione del suo capolavoro, i collaboratori sono essenziali nel suo cammino verso il successo, ma non sempre questi sono ricordati con l’amore e il rispetto che Natalino Pagano ha avuto nel suo discorso inaugurale.

Ha condiviso la gioia del palco con la sua compagna Isabella, la sua anima e devota collaboratrice. La professionalità del team del museo nella organizzazione, direzione e gestione di questo perfetto evento inaugurale ha dimostrato il rispetto che il gruppo ha per il suo leader, qualcosa che si verifica solo quando c’è rispetto da ambo le parti.

Il quarto elemento di una persona speciale è la sua abilità nel creare una sinergia fra persone che normalmente non andrebbero d’accordo.

In questo giorno gli ospiti d’onore sul palco e in platea sono venuti da sei percorsi di vita diversi. Protagonisti nel commercio, nel clero, militari, civili, politici e giudiziari, tutti hanno condiviso il calore della creazione di un inaspettato Polo Museale, la combinazione di un museo ecclesiale con un museo tecnologico, tutto creando nuove forme d’arte.

Certamente questa era l’ambizione. La fondazione che ha avviato l’unione di questi musei è la Fondazione SECA (Scripturae Evolutio cum Arte).

Il quinto elemento di questo pentagono delle ‘persone speciali’ è il ‘cameratismo’, la gioia di condividere con tutti i momenti di successo, di creare situazioni dove le persone che arrivano da diversi percorsi di vita si sentano accolte.

Dove si creano nuovi amici e nuove opportunità per collaborare, dove i risultati sono potenziati dal potere di due o più che si uniscono per uno raggiungere uno scopo.

Natale Pagano è già stato insignito dallo Stato Italiano come Cavaliere della Repubblica per essere una persona molto speciale.

Ma in sostanza, che cosa condividono Natale Pagano e Claudia Bettiol? In questi cinque elementi che definiscono una persona speciale, Natalino ha condensato la visione che Claudia aveva quando ha definito la mission di Energitismo – trovare Persone Speciali in Luoghi Special.


Scritto da
DiscoverPlaces

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