Quando mi chiedono di parlare del mio paesello mi si illuminano gli occhi.
Ho avuto la fortuna di crescere in un piccolo borgo sui Nebrodi e Peloritani, abbracciato dall’Etna da un lato e adagiato come su un tappeto sulla baia di Tindari, sul golfo di Patti con lo sfondo delle isole Eolie.
Una cartolina naturale fatta di profumi, paesaggi, colori che ti incontrano mentre percorri la strada salendo dall’uscita del casello autostradale di Falcone della A/20 Messina –Palermo.
Dopo questa prima suggestione, anche se la strada è un po’ impervia e piena di curve, arrivi a quasi 1.000 metri dal livello sul mare in uno dei borghi più belli d’Italia: Montalbano Elicona.
Qui incomincia l’incanto perché arrivare a Montalbano significa entrare in un’altra dimensione.
Non a caso Federico II lo scelse come dimora estiva nel suggestivo castello svevo aragonese (XIII).
Ed è proprio il castello, ancora ben conservato, che è stato il motore propulsore per salvaguardare e tutelare un centro storico ricco di beni architettonici, di testimonianze storiche e di bellezze naturalistiche.
Qui, soprattutto nei mesi estivi si può assistere alle varie mostre che ospitano i saloni del castello, alle serate di musica jazz, ai numerosi eventi culturali tra i quali il suggestivo corteo storico.
Una rievocazione in abiti medievali con cavalli, sbandieratori, personaggi di corte che rappresentano l’ingresso del re Federico II d’Aragona e Costanza d’Altavilla.
Inoltre, le serate animano la naturale bellezza scenografica del borgo grazie agli spettacoli di mangiatori di fuoco, arcieri, giullari e cene tematiche, preparate con pietanze tipiche medievali proprio nel mese di agosto.
Ma Montalbano Elicona non ha solo l’elemento visivo, perché qui puoi degustare la tradizione dei prodotti tipici come la famosa provola di Montalbano accompagnata da un pane fatto di grani antichi e lievito madre.
[caption id="attachment_120269" align="center-block" width="982"] Montalbano Elicona - Foto di Alessandro Grussu[/caption]
Altro elemento affascinante è l’Altopiano dell’Argimusco: la Stonehenge italiana.
Ha ospitato l’evento Icham (comitato di esperti internazionali per la gestione del Patrimonio Archeologico) e Icomos (comitato scientifico della Commissione Unesco) avviando la procedura per l’inserimento tra i Beni Patrimonio dell’Unesco.
Si tratta di un affascinante complesso di megaliti in roccia di arenaria quarzosa multiforme.
Uno spettacolo suggestivo immerso nella natura incontaminata che affianca l’altrettanto meritevole bosco di Malabotta.
Anche qui, soprattutto nei mesi estivi, si possono organizzare visite guidate ed escursioni con la possibilità di assistere allo spettacolo delle stelle della notte di San Lorenzo.
Montalbano incarna il prototipo della bellezza in un paradigma narrativo unico, da vivere direttamente.
Ed è qui che piacevolmente torno ogniqualvolta posso, per rigenerarmi nel corpo e nell’anima.
Il mio angolo di Paradiso.
Foto di Copertina di Alessandro Grussu
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