Aprire la finestra e respirare, respirare quello stesso profumo di sempre!
È incredibile come il tempo passi in fretta, ma ancora più incredibili sono i ricordi che riaffiorano. Si perché a nessuno piace crescere! D’altronde è bello avere la consapevolezza degli anni che passano e sapere che si avranno storie da raccontare.
[caption id="attachment_47585" align="center-block" width="750"] Torre Cajetani- Nicola Paoloni[/caption]
Storie delle quali le persone che ascoltano potranno essere solamente spettatori e tu, tu sai che nessuno mai potrà esserne il protagonista.
Non resta allora che chiudere gli occhi ed ascoltare.
Ricordo quando ero piccolo e non vedevo l’ora di uscire, di incontrare i miei amici, quegli amici che sarebbero stai compagni di avventure, compagni di una vita che scorreva velocemente e che senza di loro non avrebbe mai lasciato il segno.
Si è cosi perché oggi basta guardare uno di loro per far riaffiorare un ricordo… ”Ti ricordi quando….?”.
Ricordo le giornate passate a giocare a nascondino, a pallone, a correre con le bici, ad infastidire gli anziani del paese, bussando alle loro porte e, scappando, prendendoli in giro scherzosamente. Quei pozzi di storie e di sapienza.
Quegli stessi anziani che da li a poco ti sarebbero mancati rendendoti conto di esserti preso sulle spalle il peso di dover essere il narratore principale delle loro vite. Sarebbero rivissuti nel futuro tramite i tuoi racconti e storie!
Ricordo le corse per precipitarmi a casa quando un urlo stridente di mia madre rimbombava per le strade del paese, in fretta e furia ti precipitavi verso casa e salendo le scale sentivi quegli odori, odori estivi, odori invernali, odori primaverili, odori di familiarità, odori di affetto…
[caption id="attachment_47590" align="center-block" width="750"] Torre Cajetani- Nicola Paoloni[/caption]
Mi manca Torre, Torre Cajetani, scendere per strada e trovare tanti paesani.
Partendo da giovane e arrivando fino ad ora, come dimenticare Oliva "ciciarona": bussavi alla finestra e correvi tanto. Ma prima o poi t'arrivava un secchio d'acqua o una legnata al fianco, dietro a un muretto o su un albero sopra sopra, urlavi "Giovannà" e lei usciva con la scopa.
A pallone ogni giorno andavamo a giocare in piazzetta a 'cerano nsomma do te pare!’
In piazzetta era un teatro tra Piera, Tarquinio e zio Angelo … non se sa quanti palloni ci hanno bucato.
Al laghetto che te lo dico a fare arrivava zio Rolly e stavamo sempre a scappare.
Il tempo passava molto più in fretta, tra ludoteca amici e una corsa in bicicletta.
L'inverno comunque non si faceva quasi niente, ma l'estate da Roma a Milano non arrivava poca de gente!
“Ragazzi che facciamo stasera?” - “Un'idea ce l'avrei: pizza, coca-cola e patatine! Andiamo da Enzo allo chalet che ci mette alle capannine!”
Tra il caldo e le cicale mentre camminavi in tranquillità, ti fermavi a prendere un gelato con Zona che stava a urlare.
E come dimenticare quel "muretto" … ogni giorno alla stessa ora ci incontravamo tutti da Zi Checco. Giù a cerano ogni sera t'andavi a buttare, con Paolo Sante o Valerio che con la chitarra ti facevano cantare!
Tra musical, festa dei bambini e banda sempre a fare una prova con le coreografie di Ignazio no c’era storia!
Mi ricordo quel periodo, tutto il paese in festa a scalpitare, tutti insieme uniti abbellivano le contrade che il palio stava per cominciare!
I ricordi sono davvero tanti, ma con poche parole spero di avere strappato un sorriso a tanti.
[caption id="attachment_47594" align="center-block" width="750"] Torre Cajetani - Nicola Paoloni[/caption]
Mi manchi Torre, mi manchi tanto, e chissà se un giorno ritornerà tutto quanto!
Mi manca Torre , Torre Cajetani,
scende pe strada e trovà tanti paesani.
Partendo da giovane e arrivando fino ad ora,
come dimenticare Oliva “ciciarona”,
bussavi alla finestra e correvi tanto,
ma prima o poi t’arrivava un secchio d’acqua o na legnata al fianco,
dietro a un muretto o su un albero sopra sopra,
urlavi “Giovannà” e lei usciva con la scopa.
A pallone ogni giorno andavamo a giocà,
in piazzetta a cerano ‘nsomma do te và!
in piazzetta era un teatro,
tra Piera, Tarquinio e zì Angelo,
non se sà quanti palloni c’hanno bucato,
A Cerano che te lo dico a fa
arrivava zio Rolly e stavi sempre a scappà.
Il tempo passava molto più in fretta,
tra ludoteca amici e na corsa in bicicletta.
L’inverno comunque non se faceva quasi niente,
ma l’estate da Roma a Milano n’arrivava poca de gente!
Regà che facciamo stasera?
n’idea ce l’avrei: pizza coca-cola e patatine,
andiamo da Enzo allo Chalet che ci mette alle capannine!
Tra caldo e cicale mentre camminavi in tranquillità,
te fermavi a prende un gelato con zona che stava a urlà.
E come dimenticà quel “muretto”,
ogni giorno alla stessa ora ci incontravamo tutti da zi checco.
Giù a cerano ogni sera t’andavi a buttà,
con Paolo Sante o Valerio che con la chitarra te facevano cantà!
Tra musical, festa dei bambini e banda sempre a fa na prova,
con le coreografie di Ignazio non ce stava storia!
Me ricordo quel periodo tutto il paese in festa a scalpità,
tutti insieme uniti abbellivano le contrade che il palio stava pe comincià!
I ricordi sono davvero tanti,
ma con poche parole spero d’avè strappato un sorriso a tutti quanti!
Mi manchi Torre, mi manchi tanto,
e chissà se un giorno ritornerà tutto quanto!
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