Nelle ultime cinque decadi, ho creato centinaia di performance con ragazzi che cantano in lingue straniere. Più di due dozzine di ragazzi sono venuti nel nostro teatro dell’opera a Città della Pieve, in Italia, per cantare in sei delle nostre undici premieres. La scorsa estate abbiamo creato AZA’IO, la nostra prima opera italiana con dei bambini, con 16 ragazzi, nessuno dei quali aveva mai studiato l’italiano.
Il mio personale amore per le lingue (canto in 8) è cominciato non appena ho potuto fingere di essere francese. Ero una ballerina senza tregua già all’età di 4 anni, e dopo che la mia attitudine per la musica è stata confermata in un concorso a livello locale, ho cominciato a studiare pianoforte.
A 8 anni ho ricevuto una borsa di studio della Settlement Music School e a 12 ho cominciato le lezioni di canto. A 16 anni insegnavo musica ai bambini del vicinato e da allora ho sempre cercato di includere i ragazzi nelle nuove opere che mi venivano commissionate dopo la mia carriera sul palcoscenico in Italia e il mio master in musica.
Ho sempre creduto che il miglior modo per diffondere l’amore per l’opera sia quello di insegnare ai ragazzi a parteciparvi.
Per quanto ne so, la nostra compagnia è l’unica al mondo a includere regolarmente bambini di fianco ai cantanti professionisti adulti nelle prime mondiali in Italia.
Intona, sintonizza, accendi: questo è il mio metodo in tre parti!
Intona: trovare bambini che amano cantare. Programmare un’esibizione entro sei settimane! Questo crea incentivo e dà motivazione.
Tu sei un paziente aiutante. Faciliti l’apprendimento dei bambini da soli e insieme. Spalanca la porta dell’apprendimento linguistico! Accendi quel gene del linguaggio! Noam Chomsky, famoso linguista del MIT, dice che la comprensione delle lingue è nei nostri geni. Ricordate bambini! È nei vostri geni! Ricordatelo tutti!
Charles Yang, noto linguista, ex professore di Yale, attualmente insegnante alla University of Pennsylvania, autore di “The Infinite Gift: How Children Learn and Unlearn Languages of the World” (lo raccomando vivamente) dice che siamo nati con la capacità di parlare tutte le lingue. Per imparare la nostra lingua madre, dobbiamo dimenticare le altre lingue.
Ricordo ai ragazzi che tutto quello che devono fare è ricordarsi l’italiano che hanno imparato a dimenticare!
Ora: trova un madrelingua con una buona immaginazione e una buona pronuncia italiana. Poi: trova un aiutante. Nella nostra compagnia, l’aiutante sono io! Lo garantisco: se lavori sulla pronuncia prima, l’italiano diventerà familiare alle loro orecchie e questo faciliterà l’apprendimento del vocabolario in futuro.
Chiedere al madrelingua di registrare un nastro con la parte di ogni ragazzo. Dare la registrazione al ragazzo. Quindi chiamarlo al telefono o su skype. L’aiutante deve avere un buon orecchio ma il madrelingua deve spaccare veramente. Deve essere un nativo italiano!
Spiega al ragazzo tutti i passi che sta per eseguire e dì qualcosa per farlo ridere. Cerca di impegnarti nel fare questo. È importante!
Il bambino deve ripetere le parole che sente sulla registrazione dopo ogni segmento di ascolto. Determina la lunghezza del segmento a seconda dello sguardo del ragazzo. Se ha il panico dipinto in volto, forse il segmento è troppo lungo! C’è un articolo recente nello Scientific American che conferma l’ultima ricerca. Nuove sinapsi tra l’apparato uditivo e quello fonetico sono stimolate. Tu vuoi più sinapsi. Il ragazzo vuole più sinapsi.
Convinci il ragazzo che è come un bimbo piccolo che torna nel processo di apprendimento della lingua. Fai finta che tu sei linguaggio e che il ragazzo ti abbracci.
Se questo non funziona, prova a imitare un animaletto. Seriamente, lavora per rendere il processo divertente. Crea giochi, sii spensierato. Alcuni ragazzi possono trovare difficile non sapere cosa stanno dicendo. Digli che i bambini non sanno quello che dicono, ma alla fine lo fanno e questa costituisce la loro esperienza. Prova a pensare a un modo divertente per dirlo.
Non appena il ragazzo acquista uno stato d’animo positivo, rilascerà le tensioni delle precedenti esibizioni, specialmente se sei bravo a raccontare barzellette (trova buone barzellette)!
Ricorda la Teoria delle Uova Strapazzate: mescolando piano si fanno uova più gustose. Colpi duri fanno uova dure. Un gentile incoraggiamento ottimista porta a risultati migliori.
Aspetta la prossima newsletter per saperne di più su come insegnare l’italiano attraverso la musica!
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