Mike Pompeo e il Turismo delle Radici Italiane

Mike Pompeo e il Turismo delle Radici Italiane

Lo sapete chi è Mike Pompeo? Lo sapete che nella sua prima visita ufficiale di governo in Italia si è preso 4 ore tutte per lui ed è andato con sua moglie in Abruzzo a vedere il paesino di Caramanico Terme in provincia di Pescara?

Poi è andato anche a visitare Sulmona dove ha comprato qualche regalino, e forse qualche confetto per cui Sulmona è famosa nel mondo.

Mike Pompeo è il braccio destro di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti d’America, nonché ex capo della CIA. Potremo senza dubbio definirlo uno degli uomini più importanti del mondo il cui tempo è prezioso e va distribuito su migliaia di questioni in giro per il pianeta.

Ecco, proprio questo Mike Pompeo si è preso un pomeriggio di vacanza per visitare questo piccolo paese dell’Abruzzo da dove tanti anni fa sono partiti i genitori di sua nonna per andare a cercare fortuna in America.

Non solo: è andato ad incontrare un pensionato metalmeccanico che oggi vive nella casa dove un tempo vivevano i suoi progenitori e ha visitato l’abitazione.
In termine tecnico, anche Mike Pompeo è stato un ‘turista delle radici’, ossia un viaggiatore in cerca dei luoghi raccontati dai nonni. In cerca dei sapori e delle emozioni che potevano aver vissuto camminando sulle stesse strade, guardando gli stessi orizzonti e osservando lo stesso paesaggio.

Si calcolano in circa 80 milioni gli oriundi italiani nel mondo, ma secondo me sono molti di più perché i legami continuano ad essere mantenuti per molte generazioni. Ed in fondo anche il segretario di stato americano è la quarta generazione di emigrati.

Per me che vivo nel basso Lazio è quasi normale imbattermi in famiglie americane o canadesi che ricercano i loro antenati. Le vedo sperdute che spesso non riescono a dialogare con gli italiani residenti perché hanno bisogno di qualcosa di più di una persona capace di parlare inglese.

Un emigrato di terza o quarta generazione è qualcuno che ha vissuto totalmente immerso in un altro paese e ha un legame con l’Italia che risiede nel suo lato emozionale e talvolta onirico.

Abbiamo aiutato persone di terza generazione a riscoprire il loro paese d’origine creando un ponte culturale. Sono state molto toccanti le parole di Bobbi Martellacci, una ragazza canadese di 22 anni che è venuta con noi alla scoperta del suo borgo di Scifelli, una frazione della più grande Veroli  a sud di Frosinone.

Per prima cosa insieme alla Pro Loco di Veroli la abbiamo ricevuta nella splendida sala del consiglio di Veroli all’interno di un bellissimo palazzo rinascimentale costruito proprio sulla piazza principale. Poi avevamo organizzato una visita al museo che si trova negli interrati dello stesso palazzo che un tempo si trovava sull’acropoli della città.

Scendendo le scale è stato come fare un viaggio nel tempo: dal rinascimento al medioevo, poi giù nel periodo romano e infine in quello Volsco con le grandi mura poligonali preromane che oggi sono la fondazione del palazzo stesso.

Un viaggio nel tempo che ha fatto dire a Bobbi: ‘è una esperienza migliore di quella del Colosseo che era pieno di gente’.

Ora senza dubbio non ci sono paragoni fra il Colosseo e il piccolo museo comunale di Veroli, ma non ci sono altrettanto dubbi sul calore con cui è stata ricevuta e sul fatto che abbiamo costruito un ponte culturale fra Scifelli-Veroli e Bobbi-Toronto.

Un ponte che porterà Bobbi a tornare  per riprovare quella sensazione unica di accoglienza che ha ricevuto da noi nei mesi in cui siamo stati in contatto, dalla pro loco e dal comune, dalla sua famiglia di origine, dalla parrocchia di Scifelli che le abbiamo fatto aprire e tutti noi insieme abbiamo rappresentato lo spirito italiano.

Sicuramente il viaggio di Mike Pompeo è stato organizzato in tutti i dettagli e ha provato le emozioni della riscoperta delle radici italiane e magari ordinerà per sempre i confetti di Sulmona a Natale, però per noi Bobbi Martellacci  e sua madre sono state come Mike Pompeo

Le abbiamo amate come delle sorelle ritrovate e questo amore lo abbiamo trasmesso a tutte le persone di Veroli che hanno incontrato e che hanno fatto vivere loro una esperienza unica.

Torneranno a Veroli, ma sta ancora a noi continuare a costruire il ponte sul quale le giovani generazioni potranno andare e venire sentendosi a casa in entrambe le sponde.

Noi ci siamo e ora già siamo all’opera per un’altra storia indimenticabile. 
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Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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