27 Settembre Giornata Mondiale del Turismo - Cattedrale di Santa Maria Anagni by Carlo Ribaudo
27 Settembre Giornata Mondiale del Turismo - Cattedrale di Santa Maria Anagni by Carlo Ribaudo

27 Settembre, Giornata Mondiale del Turismo

Il turismo è un ‘industria’ e rappresenta quasi il 12 % del PIL italiano, per questo gli operatori privati sono oggi stati messi accanto agli industriali tradizionali e il nuovo programma di sviluppo nazionale si chiama ‘Impresa 4.0’.

Con la chiusura di fabbriche molti operatori cercano di attivare iniziative turistiche ma la maggior parte di questi operatori non ha la necessaria formazione imprenditoriale e il rischio reale è una dispersione di energia e delle poche risorse disponibili.

In Italia l’anno scorso sono arrivati 110 Milioni di turisti (dati del Ministero), 1 su 10 è arrivato in modo indipendente e non ha seguito i tour operator: eppure spesso è invisibile agli stessi territori che visita. Poiché non c’è attenzione al turista e non gli vengono offerti servizi alla persona, questo si organizza in modo autonomo: il territorio non si accorge di lui e la ricchezza arriva altrove.

Ad esempio, i milioni di turisti che usano Booking.com drenano un 15% di risorse fuori dall’Italia (la percentuale che si prende il sito di prenotazione) oppure le migliaia di operatori stranieri che vendono soggiorni e servizi in Italia. Molte case in Umbria sono affittate da portali tedeschi e questo flusso resta invisibile. Le nostre imprese che fanno incoming e che sono in contatto diretto con i potenziali turisti crescono ma operano in situazione difficile perché i territori non sono raccontati.

La situazione è analoga a quella dell’agroalimentare: le grandi risorse vanno a chi organizza la grande distribuzione e le briciole ai piccoli operatori. Le cose possono cambiare solo con un passaggio di cultura manageriale dei piccoli operatori e con un innalzamento del livello culturale dei clienti tramite operazioni mirate di comunicazione e informazione (infotainment o edutainment).

COSA SIGNIFICA INDUSTRIA DEL TURISMO?

Spesso per operatore turistico si intende chi ha un albergo o un ristorante o una agenzia viaggi. In realtà questo è riduttivo e il turismo è una vera industria di servizi alla persona e ogni tipo di esperienza ha la potenzialità di far nascere una piccola impresa.

Un piccolo museo se ben gestito ha la potenzialità di avere decine di migliaia di visitatori e di diventare un catalizzatore di sviluppo.

Ogni servizio di personal coach, assistant, translator, shopper, driver, sommelier, baby sittering, photographer … ma anche guide turistiche, guide sportive e ballerini di danze locali, sono tutte potenziali imprese. La lista potrebbe essere molto più lunga. Bisogna avere spirito imprenditoriale e una formazione manageriale.

RUOLO DEL PUBBLICO E DEL PRIVATO

Le imprese turistiche sono generalmente private ma il pubblico può giocare un ruolo fondamentale in almeno 5 aspetti:

Pulizia e accoglienza della città con particolare rilievo al centro storico

Facilitazione amministrativa alla apertura di imprese di servizi

Supporto alla valorizzazione di una immagine del territorio con campagne di comunicazione

Organizzazione di eventi di richiamo

Supervisione sulla qualità

Tutto questo deve passare attraverso un coordinamento e uno scambio costruttivo di esperienze con l’idea di supportarsi a vicenda e non di scavalcarsi. Gli operatori privati devono essere messi in condizione di operare al meglio per l’interesse generale della collettività.

Per prima cosa quindi bisogna attivare incontri con chi già opera nel territorio, sentire i risultati che ha raggiunto e capire in che modo si può supportare la sua crescita. La crescita di una impresa turistica significa la crescita di un territorio, soprattutto grazie all’effetto dei social media.

CHI E’ IL TURISTA NEI TERRITORI MINORI IN ITALIA?

I territori minori sono visitati da persone in cerca di esperienze e che probabilmente sono al 2° o 3° viaggio in Italia. Capire quale è il target di riferimento significa capire come iniziare a contattare ed entrare in contatto con i potenziali clienti per offrire loro servizi.

In generale i lettori di storie culturali hanno una età superiore ai 40 anni che però si abbassa quando si scegli un target di famiglia con figli piccoli o quando si hanno particolari target di appassionati di sport. Ad esempio il parapendio, rafting, sci, cavallo, ma anche scuole di calcio, volley, ecc… dedicate ad un particolare pubblico straniero.

Da ricordare che un turista straniero vale 3 volte un turista italiano perché soggiorna e utilizza tutti i servizi locali.

COME SI RAGGIUNGE QUESTO TURISTA?

Se 9 su 10 turisti vengono in modo indipendente, è chiaro che questi si organizzano un viaggio cercando informazioni dal web. Nel nostro sito di story telling dei territori abbiamo visto che c’è una grande richiesta di informazioni e già dopo pochi mesi il 30 % del pubblico viene dall’estero. Significa che ogni giorno ci sono persone che chiedono notizie e dettagli.

Quindi la prima cosa da fare è raccontare i territori e farlo in più lingue, almeno in inglese che è la seconda lingua più diffusa al mondo.

Il web ha le sue regole e per essere sopra le ricerche bisogna postare ogni giorno articoli, fare un buon SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) e lavorare anche sulle immagini. Poi bisogna fare una strategia social, soprattutto su Facebook e Instagram che raggiungono fasce di età differenti. La strategia deve essere mirata ad avere i giusti contatti con il target e a diventare un influencer nel settore dei viaggi. Nella nostra esperienza (www.discoverplaces.travel) abbiamo visto che parte del pubblico arriva anche da Pinterest, soprattutto il pubblico femminile.

Il ruolo del web è quindi fondamentale nella sua accezione più ampia e va studiato con una strategia mirata e curato ogni giorno. Fare un sito web e non curarlo può essere a volte controproducente e l’immagine di staticità si riflette nel territorio che promuove.

TOUR ED ESPERIENZE

Una volta che si è in contatto con questo potenziale turista e lo si è incuriosito allora si può proporre di vivere un soggiorno e una esperienza nei territori di riferimento. Un viaggio che deve essere calibrato e personalizzato sui suoi desideri: fare una pasta in casa, cucinare, visitare luoghi d’arte, fare sport, fare percorsi di benessere.

Durante e dopo questa esperienza si può allora pensare di vendere prodotti artigianali locali e di valorizzare le piccole imprese del posto.

AZIONI DA INTRAPRENDERE

C’è poco tempo e pochi denari da spendere e occorre lavorare in modo sinergico e professionale. Le azioni vanno fatte per prima cosa sentendo chi già opera nel territorio, leggendo Il Piano Strategico Nazionale sul sito del ministero. Occorre avere dati e analizzare quelli degli operatori locali. Poi si prendono le singole decisioni sul caso sapendo che, in ogni caso, la prima cosa da fare e raccontare sul web in inglese le storie dei territori e delle esperienze che si possono vivere.


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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