Mentre si avvicinava il nostro Festival di Primavera del 2020, molti cittadini cinesi che stavano per fare felicemente i loro acquisti per le festività sono stati interrotti dall’improvviso scoppio della pandemia di COVID-19.
Strade che sarebbero dovute essere addobbate con lanterne e striscioni festivi, circondate dal trambusto delle persone che si preparavano a festeggiare. Tutta questa gioia, questa eccitazione si sono trasformate in chiacchiere silenziose e cupe. "Lockdown", "isolamento" e "mascherine per il viso" sono diventate le parole chiave del Festival di Primavera. Nessuno avrebbe mai immaginato che la pandemia avrebbe avuto un impatto così profondo su tutto il mondo.
Quando è scoppiata la pandemia a Guiyang, abbiamo ricevuto un messaggio di cordoglio dalla città italiana di Vicenza, città che in questi anni ha mantenuto un rapporto amichevole con Guiyang. Il messaggio diceva che avrebbero preparato materiale medico e anti epidemico da inviare a Guiyang per aiutare i suoi cittadini.
A marzo, quando il lavoro di prevenzione e controllo dell'epidemia di Guiyang ha visto i primi progressi e risultati, la pandemia in Italia, al contrario, si è improvvisamente intensificata. Il vice sindaco del governo popolare del municipio di Guiyang, Sun Zhiming, ha scritto una lettera a Vicenza, chiedendo come si stesse sviluppando la situazione nella cittadina Italiana.
Leonardo De Marzo, assessore alle relazioni internazionali di Vicenza, rispose affermando che stavano incontrando enormi difficoltà e che le scorte di mascherine chirurgiche della città stavano per esaurirsi.
Un grido di aiuto, chiedendo sostegno e assistenza a Guiyang per affrontare quello che sarebbe diventato per l'Italia il periodo più duro e difficile di questa pandemia. Dopo aver ricevuto da Leonardo l'elenco dei materiali necessari, lo segnalai subito a Zhang Mingquan, il direttore dell'Ufficio degli Affari Esteri di Guiyang.
Ci siamo sentiti in dovere di fornire più aiuto possibile, poiché la città di Vicenza aveva già fornito assistenza a Guiyang in quei tempi difficili.
È allora che il governo popolare municipale di Guiyang ha dichiarato che le città di Guiyang e Vicenza si sarebbero unite e assistite a vicenda tra le difficoltà causate dalla pandemia.
L'intero processo per inviare il materiale, è stato pieno di colpi di scena.
A causa della grave situazione epidemica all'estero, molti voli internazionali erano stati cancellati in quel momento e, sebbene avessimo fissato l'elenco dei materiali necessari, l'intero processo è stato una vera sfida.
Ma l’urgenza della situazione non consentiva alcun rinvio, quindi sia il partito cinese che quello italiano si sono adoperati al meglio per superare queste difficoltà.
Io e Leonardo abbiamo superato molti ostacoli, molti dei quali causati dalla differenza di fuso orario tra i nostri due Paesi. Abbiamo superato questo problema rimanendo attivamente in contatto tra di noi, insieme a molti uffici istituzionali e società logistiche, come il Ministero degli Affari Esteri e le Dogane di Milano. Io e i miei colleghi abbiamo anche contattato in modo proattivo il Consolato Generale della Repubblica Italiana a Chongqing e alcune società di logistica.
Io e Leonardo lavorammo giorno e notte per garantire che la nostra missione raggiungesse un esito positivo. Mentre io compilavo le informazioni e mi occupavo delle procedure durante il giorno, comunicavo con Leonardo il tutto di notte, scambiandoci le informazioni necessarie per garantire il successo dell’operazione.
Ogni nostro pacchetto partiva dalla Cina con un poster delle bandiere nazionali della Cina e dell'Italia, insieme ad una scritta "Uniamo le mani per combattere la pandemia e superare le difficoltà".
Grazie a entrambi i nostri sforzi, i materiali di soccorso arrivarono con successo all'aeroporto di Milano Malpensa il 10 aprile, e poi a Vicenza lo stesso giorno.
Anche se eravamo separati da una differenza di tempo di 6 ore e da una distanza di decine di migliaia di chilometri, percepivo ancora la sua eccitazione al pensiero del completamento della nostra missione.
Quando nel pomeriggio arrivarono a Vicenza i mezzi che trasportavano i materiali di soccorso, il sindaco di Vicenza Francesco Rucco e altri funzionari comunali erano già lì in attesa.
Consegnarono i materiali di soccorso agli ospedali locali e ad altri reparti durante la notte, esprimendo a noi la loro estrema gratitudine ... il tutto arrivò giusto in tempo.
Una sensazione di sollievo passò attraverso tutto il mio corpo, sapendo che eravamo riusciti nell’impossibile, e provai una grande gioia vedendo sollevare il poster anti-epidemia autoprodotto da Vicenza, raffigurante la cooperazione “Guiyang-Vicenza”. Ero incredibilmente felice. Guardando indietro, ricordo ancora le difficoltà dell'intero calvario.
Dopo questa “avventura”, Leonardo è stato ricoverata per allergie,anche a me fu chiesto di riposare a letto dal medico, a causa dell'eccessiva stanchezza durante i primi mesi di gravidanza. Ma entrambi non ci siamo arresi.
Trenta giorni di tensione, stress e frenesia hanno finalmente dato i loro frutti. I materiali di soccorso inviati, da quel giorno in poi hanno svolto un ruolo importante negli ospedali di Vicenza. Hanno protetto il personale medico in modo che potessero curare più pazienti. Questo è il valore che ha portato la nostra tenacia.
Giorni dopo, Leonardo mi ha inviato un video, in cui 18 musicisti vicentini hanno eseguito "La marcia dei volontari" e "Inno di Mameli", mostrando l'amicizia tra Guiyang e Vicenza. Tra la Cina e l’Italia attraverso la musica. Nel momento in cui ho sentito l'inno nazionale, non ho potuto trattenere le lacrime.
Ho sentito profondamente che è stare insieme nel bene e nel male e guardarsi l'un l'altro ciò che conta di più nella diplomazia tra due paesi, l'amicizia tra le città o anche l'amicizia tra le persone.
Profondamente toccata dall'attiva assistenza di Guiyang durante la crisi, Vicenza ha proposto alle due città di stabilire formalmente un'amicizia internazionale tra le nostre due città.
Attraverso sforzi reciproci, abbiamo tenuto una videoconferenza a giugno 2020, dove Chen Yan, sindaco di Guiyang, e Rucco, sindaco di Vicenza, hanno scambiato le loro esperienze anti epidemiche in videoconferenza. Questo incontro ha contribuito a raggiungere un importante consenso sull'approfondimento della nostra cooperazione post-epidemia, proponendo di avviare ufficialmente le procedure per consolidare i legami di amicizia internazionale tra Guiyang e Vicenza.
In qualità di membro del personale ordinario degli affari esteri, il mio lavoro durante l'epidemia non è nemmeno degno di menzione, se lo si confronta con il lavoro di medici, infermieri e ricercatori scientifici impegnati in prima linea nella prevenzione e nel controllo dell'epidemia, ma provo davvero un senso di felicità e soddisfazione per aver potuto fare la mia parte.
Sebbene l'epidemia abbia temporaneamente bloccato gli stretti scambi di personale tra le due parti, credo che la nostra cooperazione amichevole non si fermerà.
Ora, il mio bambino sta nascere in questo mondo e non vedo l'ora che arrivi per guardarlo crescere.
Condividerò con lui questa esperienza indimenticabile, nella speranza che anche lui un giorno riesca a contribuire, come ho fatto io, agli scambi amichevoli tra Cina e Italia in un futuro. Mi aspetto anche io di riuscire a fare ancora più miracoli, durante il mio lavoro, e scrivere più storie che li raccontino!

Guiyang & Vicenza: un’amicizia di fronte alle difficoltà della Pandemia
- Andu
- Categoria: Scopri la Cina
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