Purtroppo a causa del famigerato e “malefico” coronavirus, quest’anno milioni di cinesi non hanno potuto celebrare la festività più importante del loro calendario: il Capodanno Cinese.
Una festa conosciuta anche come Capodanno Lunare o Festa della Primavera, le cui origini risalgono a più di 3.500 anni fa e che quest’anno cadeva il 25 gennaio.
Come rispettoso omaggio al loro sacrificio e con l’augurio che l’anno prossimo le celebrazioni del Capodanno siano semplicemente memorabili, abbiamo pensato di raccontare le origini e la storia di questa festa così importante, provando a spiegare alcuni miti e leggende ad esso legate.
La leggenda più conosciuta è sicuramente quella del terribile mostro Nian (年 o Nianshou 年兽), che aveva una testa lunga e le corna appuntite, abitava nelle profondità del mare e usciva dalla sua tana solo a Capodanno per mangiare il raccolto, il bestiame e qualche volta anche degli umani.
La cosa interessante è che il nome “Nian” si pronuncia esattamente come la parola “anno” in cinese…vi abbiamo incuriosito?
Le origini del Capodanno Lunare
L’origine precisa del Capodanno Cinese non è conosciuta, ma secondo gli storici risale a circa 3.500 anni fa, durante la Dinastia Shang (1.600 – 1.046 a.C.) quando si facevano cerimonie sacrificali per onorare gli dei e gli antenati all’inizio di ogni anno. La festività aveva quindi una connotazione prettamente religiosa.
Secondo il calendario lunare, il Capodanno Cinese corrisponde con il primo giorno del primo mese lunare e questa consuetudine venne stabilita durante la dinastia Han (202 a.C. – 220 d.C.). Durante questo periodo diventarono popolari alcune curiose attività per la celebrazione, come quella di bruciare del bambù per fare dei suoni scoppiettanti.
Come mai? Continuate a leggere e lo scoprirete.
Nel corso dei secoli, grazie al prosperare della cultura e dell’economia, si svilupparono nuovi usi e costumi: oltre ad adorare divinità e antenati, la gente cominciò a stare insieme per divertirsi. Riunirsi in famiglia, pulire la casa (avete presente le nostre pulizie di Pasqua?), visitare parenti e amici, mangiare insieme ravioli.
Anche stare alzati fino a tardi e accendere petardi, divennero una parte importante dei festeggiamenti!
Nacquero anche altre attività di intrattenimento come la Danza del Leone, la Danza del Drago e la Festa delle Lanterne. Il Capodanno Cinese iniziò a perdere i connotati originali di festa religiosa e diventò sempre più un'occasione per festeggiare con amici e parenti.
Le celebrazioni iniziarono a diffondersi nei villaggi e nelle città e nacque quel clima di festa tipico di questo periodo che si sente ancora oggi.
Nel 1912 il governo della nuova Repubblica decise di abolire il calendario lunare e il Capodanno Cinese per adottare il calendario gregoriano, e proclamò il 1° gennaio come l’inizio ufficiale del nuovo anno. Ma dopo il 1949, con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, il Capodanno Cinese fu reintrodotto con il nome di Festa della Primavera e diventò una delle feste nazionali.
Oggi in Cina si celebrano sia il capodanno del 1° gennaio, sia il Capodanno Cinese, che resta però il più importante.
Le leggende sul Capodanno Cinese
Ora cerchiamo di capire il perché di alcune usanze cinesi che riguardano il Capodanno. Ad esempio, perché si fanno scoppiare dei petardi per festeggiare? E perché tutte le decorazioni sono di colore rosso?
In cinese, la frase "festeggiare il Capodanno Cinese" si dice guonian (过): ‘guo’ significa passare, superare, oltrepassare, mentre ‘nian’ 年 può riferirsi sia alla parola "anno", sia al nome del leggendario mostro Nian, di cui abbiamo detto prima.
La leggenda racconta che nel giorno di Capodanno, le persone, terrorizzate dall’idea che il terribile mostro Nian uscisse dalla sua tana, risalisse dalla profondità del mare e mangiasse non solo il raccolto e il bestiame, ma anche loro, lasciavano delle offerte di cibo fuori di casa e fuggivano verso le montagne.
Dopo secoli di terrore un vecchio, con i capelli bianchi e la carnagione rubiconda, trovò la soluzione: invece di scappare, iniziò a bruciare bambù per fare dei suoni scoppiettanti (i precursori dei petardi) e appese ovunque drappi e lanterne di colore rosso.
Il mostro infatti era terribilmente spaventato dal rosso e dai rumori forti!
Quando le persone scesero dalle montagne, si resero conto che il vecchio era riuscito a tenere lontano il temibile mostro. Da quel momento, ad ogni vigilia tutti fecero quello che aveva fatto il vecchio e il mostro non si presentò mai più. Ancora oggi la tradizione dei petardi e delle decorazioni rosse è sicuramente il cuore dei festeggiamenti per celebrare il Capodanno.
Un’altra usanza particolare del Capodanno cinese riguarda delle buste rosse che gli adulti donano ai più giovani della famiglia e agli anziani che contengono denaro e che si chiamano yasuiqian (denaro per sopprimere Sui).
Quale leggenda si cela dietro le buste rosse?
Si racconta che alla vigilia del Capodanno, oltre al mostro Nian, ci fosse anche un demone di nome Sui che spaventava i bambini mentre dormivano. I bambini toccati dal demone non riuscivano più a piangere ed erano colti da una febbre altissima che li faceva impazzire.
Per proteggere i bambini da Sui, i genitori accendevano candele e stavano svegli tutta la notte. Dei genitori decisero di dare al loro bambino otto monete con cui giocare per restare sveglio ed evitare che il demone lo spaventasse.
Il bambino si divertì ad avvolgere le monete in una carta rossa, scartandole e incartandole, finché si addormentò. I genitori allora misero il pacchetto con le monete sotto al suo cuscino. Quando Sui cercò di toccare la testa del bambino, le monete sotto al cuscino tintinnarono e spaventarono il demone. Da quel giorno in poi, dare buste rosse diventò un modo per proteggere i bambini e portar loro fortuna.
Potremmo continuare all’infinito, ma vorremmo solo che l’anno prossimo, quando inizieranno i festeggiamenti per il Capodanno Cinese, ricordiate quanto antica e complessa sia la cultura di questo popolo meraviglioso.
E vogliamo poterli festeggiare tutti insieme!
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