The art of sports photography
L’arte nella fotografia sportiva

L’arte nella fotografia sportiva

In poco tempo nel mondo degli amanti dell’equitazione è accaduta una piccola rivoluzione artistica: un fotografo romano ha iniziato a pubblicare scatti “con l’anima”.

Massimo Argenziano, l’artefice di questa nuova filosofia, viene dalla fotografia artistica e per anni aveva curato lo sviluppo e la stampa di artisti fotografi e aveva fotografato opere d’arte per conto di gallerie e musei. La sua è una vita trascorsa fra l’alta tecnologia, la sperimentazione e la cura del dettaglio e dell’inquadratura.

Suo padre aveva fondato un laboratorio fotografico nel centro di Roma nel 1975 e l’ingresso di Massimo nell’impresa familiare era stato caratterizzato dal suo amore per le sfide delle immagini digitali. Un connubio di Arte e Tecnologia che lo ha portato in contatto con importanti artisti ciascuno dei quali gli ha trasmesso una sensibilità particolare nel cogliere le emozioni delle persone e di suscitarne a sua volta altre.

Lo abbiamo incontrato nella sua casa di Rocca di Papa proprio vicino il Vivaro, il mitico centro equestre federale conosciuto in tutto il mondo per le sue discese, e gli abbiamo chiesto la storia de La Fotografia Sportiva, la sua popolare pagina Facebook.

Massimo Argenziano ha iniziato a fotografare e amare lo sport perché ho avuto la fortuna di praticare sport a livello agonistico sin da piccolo. A 6 anni ho iniziato a praticare nuoto al centro sportivo del CONI all'Acqua Acetosa di Roma, ho proseguito per anni con la carriera agonistica per poi passare alla pallanuoto.

Ho vissuto e respirato l'aria che si respira nelle competizioni di alto livello fino a 20 anni, e non ho mai perso l'occasione di praticare o vivere da vicino lo sport e per questo ho cresciuto i miei figli dando allo sport un ruolo educativo molto importante.

Quando mia figlia si è trasferita in Germania ho avuto il tempo per osservare quello che accadeva intorno a me durante una gara: gli stati d'animo, la concentrazione, tensione, gioia, ed allora ho deciso di arricchire il mio lavoro di fotografo con le passioni della mia vita: lo sport, i cavalli e la fotografia.

Per me la fotografia è  una professione da 37 anni ma è anche una passione che mi ha trasmesso mio padre. Prima di considerarmi un fotografo sportivo ho creato un profilo FB anonimo per testare il gradimento.

Poi Massimo sentiva gli altri parlare delle sue foto e di come fossero diverse dalle altre e questo lo ha convinto ad insistere. Sentirsi un fotografo sportivo e misurarsi in campo internazionale è stato un passaggio naturale. Arte durante la settimana e Sport nei fine settimana.

Le sue foto sono presenti nella Press Gallery della FEI, della Federazione Italiana e Federazioni di altri paesi e sempre più persone si stanno avvicinando al suo modo di cogliere le emozioni di una gara. Anche altri fotografi curano l'anima delle persone e non solo le tecnicalità dei cavalieri più bravi.

Il consiglio di Massimo per chi vuole fare fotografie che diano emozioni è quello di essere curiosi, guardarsi intorno, studiare i comportamenti delle persone che fanno parte del contesto che fotograferanno. E soprattutto di farlo con il proprio coinvolgimento emotivo, lasciandosi vivere l'evento.

“Se non ti emozioni a guardare una fotografia fatta da te come pensi possa essere un’emozione per gli altri?”

Poi ci sono le premiazioni: la foto a cui è più affezionato è sicuramente quella fatta al giro d'onore del Team della Spagna vincitrice della tappa “FEI Nation Cup” a Montelibretti, grazie a quella foto è stato contattato l'anno successivo da una importante agenzia Internazionale per conto FEI per fotografare il giro d'onore della squadra che avrebbe vinto l'edizione successiva.


Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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