Il palazzo baronale di Monterotondo nasce dalla trasformazione della precedente rocca ad opera della famiglia Orsini.
Attraverso il portale che adorna l'ingresso si accede ad un cortile interno in cui si trova il vaso della cisterna con lo stemma papale mediceo e quello degli Orsini.
Dal grande cortile circondato da colonne ottagonali si accede con una scala al primo piano decorato con affreschi cinquecenteschi.
Gli affreschi di Girolamo Siciolante da Sermoneta, rappresentanti episodi del mito di Adone e le divinità raffaellesche. Nella terza sala, opera del fiammingo Paul Brill, si trova una veduta di Monterotondo, con altri paesaggi e scene di caccia.
Mentre nell'ultima sala, sul soffitto a botte compaiono degli apprezzabili decori sul tema amore e tempo.
Nel 1867 ospitò Giuseppe Garibaldi e il suo stato maggiore trasferiti.
La torre, che domina l'intera Valle del Tevere, non è l'originale ed è stata ricostruita dopo il terremoto del 1915 di Avezzano. Il palazzo oggi è sede del comune e ospita il museo archeologico.
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