A Priverno la processione del Venerdì Santo, di epoca medievale, è una antichissima tradizione religiosa in cui le confraternite hanno sempre avuto un ruolo predominante.
Un aspetto importante della processione del Venerdì Santo di Priverno è l’apparato musicale che l’accompagna.
Ogni macchina, eccetto il cataletto, è accompagnata da un coro appositamente preparato a cura delle confraternite o da gruppi diversi che, nelle fermate prestabilite lungo il percorso processionale, intonano un canto.
La presenza dei cori è documentata nell’Ottocento, quando la loro preparazione era affidata ai maestri di cappella stipendiati dal Comune.
La banda musicale dal 1817 ha sempre partecipato precedendo la macchina del Cristo Morto, cioè il cataletto. Il termine “cataletto” è quello più antico utilizzato per indicare la macchina del Cristo Morto.
La processione si dipana tra i vicoli del centro storico attraverso macchine e canti che rappresentano i misteri dolorosi.
Prima della macchina del calvario sfilano i “sacconi”, penitenti incappucciati e a piedi scalzi uniti da una catena legata ai piedi e che hanno sulle spalle una croce.
Seguono le donne vestite di nero con bandiere nere scortano glio’ cataletto a simbolizzare coloro che deposero Gesù nel sepolcro.
La processione parte dalla Chiesa S. Maria e giunge nel medesimo luogo intorno alle 23 circa.
Durante la serata vengono celebrati dalle confraternite di Priverno alcuni canti corali presso ogni fermata prestabilita nel centro storico, in cui ogni canto rappresenta i singoli avvenimenti del venerdì santo.
Seguici sui social