Ogni anno, l’8 maggio a Morolo si celebra il patrono San Michele Arcangelo con un rito dalle origini antiche.
Infatti, sugli antichi sigilli della città di Morolo accanto alla scritta magnifica communitas Moroli è rappresentato proprio San Michele Arcangelo.
Nella ricorrenza i fedeli portano a spalla la statua del Santo in processione per le vie del paese.
I luoghi del culto sono una grotta accanto ad un dirupo montano chiamato Patena, a cui si accede attraverso una ripida scalinata tagliata nella roccia. Qui venne costruito un altare e una immagine del santo su una delle pareti.
Ogni anno, prima dell’alba dell’8 maggio, i fedeli vengono in questa grotta per ricevere la benedizione e prendere l'acqua da una fontanella che scaturiva proprio nella grotta.
Si diceva che questa acqua avesse doti medicamentose e cose utile in particolare alle gestanti o alle donne al primo anno di matrimonio come supporto alla fertilità.
Le donne compiono tre giri intorno all’altare e poi attingevano con le mani l’acqua sorgiva e si lavavano le mammelle, quale propiziazione alla calata di abbondante latte per i figli.
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