Benevento


Stemma di Benevento
Benevento è una splendida città costruita su un colle in una conca degli Appennini nel cuore del Sannio attraversata da due fiumi, il Calore e il Sabato. Il bellissimo profilo delle montagne degli Appennini che la circondano ha la forma di una donna distesa che chiamano la ‘Dormiente del Sannio’.

La storia di Benevento inizia con il fiero popolo dei Sanniti, anche se una leggenda narra che abbia origine greche e che sia stata fondata da Diomede. Questi era un eroe greco sfuggito all’incendio di Troia e che avrebbe portato una zanna del cinghiale Calidonio alla città. E’ una leggenda ma questa storia si ritrova nello stemma di Benevento.

Originariamente il suo nome sannita era Maloentum, e i romani si scontrarono molte volte contro i Sanniti nella loro conquista dell’Italia del Sud. La prima guerra è avvenuta nel 324 a.C. e la città venne ribattezzata Maleventum per i suoi esiti contrari ai romani. In realtà i romani riuscirono a vincere i sanniti con la forza e con abili accordi diplomatici con le popolazioni vicine e i sanniti sono sempre stati ricordati per la loro audacia.

Il suo nome diventò poi Beneventum dopo le altre due guerre sannitiche vinte dai romani e, soprattutto, la grande vittoria contro Pirro, il re dell’Epiro che giunse con i suoi elefanti nel 275 a C.  

La Benevento romana fu popolata dalle colonie e diventò strategica per la sua posizione lungo la Via Appia che andava a Brindisi, il porto di Roma verso l’oriente. Nell’86 a. C. divenne Municipium e durante la Roma imperiale da qui partiva la via Traiana che si ricongiungeva anch’essa a Brindisi.

All’inizio della via, l’imperatore Traiano fece costruire un Arco Romano intorno al 117, uno degli esempi più belli al mondo e meglio conservati. L’importanza della città è rivelata anche da un’altra grande costruzione, il teatro romano che, dopo essere stato depredato di marmi per realizzare chiese, è oggi di nuovo in funzione e ospita spettacoli indimenticabili.

Con la nascita e l’organizzazione della chiesa cattolica, Benevento divenne sede vescovile sin dal IV secolo e i monaci benedettini sono stati importanti nella salvaguardia del sapere antico. 
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Il suo declino iniziò con un terremoto nel 369 e la caduta dell’impero romano e i saccheggi delle numerose orde di barbari che si succedettero. La sua posizione all’incrocio di due grandi arterie che arrivavano al sud, la rese sempre un luogo da privilegiare per il controllo del commercio e per il passaggio dei militari, e la sua storia sarà scandita dalla sua geografia.

Un periodo di rinascita arrivò con i Longobardi che la posero a capo di un ducato nato nel 571 e che poi nel 840 diventa principato. Con alterne vicende, questo resistette fino all’arrivo di Roberto i Guiscardo nel 1053.

Inizialmente i longobardi si stabilirono sulla rocca, il punto più alto della città, e realizzarono un torrione probabilmente su una precedente costruzione sannita. Per la sua posizione, questo posto era anche stato un edificio termale romano e un monastero benedettino.

La Langobardia Minor, questo era il nome di un regno che ha portato capolavori come la chiesa di Santa Sofia che oggi è patrimonio dell’Umanità dell’Unesco come parte del lascito dei Longobardi in Italia.

Ai longobardi probabilmente si deve anche la fama di Benevento come ‘Città delle Streghe’, forse per dei riti pagani che facevano vicino il fiume Sabato e in particolare sotto il noce di Benevento. Durante il periodo dell’Inquisizione e della caccia alle streghe, a Benevento si sono tenuti moltissimi processi.

Nel 1077, Enrico III la diede alla chiesa e Benevento è stata praticamente una piccola succursale dello stato pontificio all’interno del Regno di Napoli. Ed era governata da ‘rettori papali’ che risiedevano all’interno del castello, in quello che nel Trecento è diventato il Palazzo dei Governatori e che possiamo ancora ammirare.

Essere un piccolo stato autonomo non diminuiva il desiderio di conquista da parte dei vari sovrani che invasero il sud Italia, come gli Svevi di Federico II. E qui è morto Manfredi di Svevia per mano di Carlo I d’Angiò, il sovrano francese che annientò la casata di Federico II di Svevia e la loro influenza in Italia, e restituì Benevento alla chiesa. 

L’arrivo degli spagnoli di Aragona non portò grandi cambiamenti e il ducato di Benevento restò una zona con uno status speciale e una particolare influenza del papato ma sempre circondata dal regno di Napoli. Gli spagnoli assediano la città nel 1633 per ricordare la loro supremazia sul papato.

Nel 1688, la vita della città è stata segnata da un disastroso terremoto nel quale si salvò il cardinale Orsini, che sarebbe poi diventato papa Benedetto XIII. In ringraziamento si impegnò nella ricostruzione della città ed è ricordato come Alter Conditor Urbis, il nuovo fondatore della città.

Per un breve periodo, nel Settecento fu occupata da Ferdinando IV di Borbone e, durante il periodo di occupazione francese di Napoleone, Benevento divenne di nuovo un principato con a capo Talleyrand. Tornò poi alla Chiesa fino al 1860 quanto entrò nel Regno d’Italia.

Il patrono è San Barbato, che è stato uno dei vescovi cattolici di Benevento ed era chiamato l’apostolo del Sannio per la sua attività di conversione dei Longobardi. 
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