Poggio Nativo


Poggio Nativo è uno splendido borgo della Sabina fondato su uno sperone di roccia immerso nelle dolci colline di questa area del reatino attraversata dal fiume Farfa ricche di oliveti e di campi coltivati a grano.

Questa area è stata abitata sin dal Neolitico e nel 2021, in una grotta in località Battifratta, un gruppo di ricercatori dell’università Sapienza di Roma ha ritrovata una statuina di argilla che risale a circa 7.000 anni fa che ritraeva una figura femminile appena abbozzata ma che riproduceva con cura decorazioni del corpo e dei capelli.

Nel periodo romano la vita si svolgeva nelle parti basse e sono state ritrovate molti resti di ville romane.

Il borgo medioevale attuale, invece, è stato fondato intorno al X secolo attorno ad un castello posto su uno scosceso sperone dove si erano rifugiati gli abitanti dell’area per sfuggire ai barbari.

Il nome originario "Podium Donadei" viene fatto derivare o dal nome del presunto fondatore del paese, un potente signorotto locale chiamato Donadeo. Un’altra ipotesi è che il nome venga da "donum Dei", dono di Dio, per aver offerto protezione alla popolazione.

La posizione di Poggio Nativo è stata strategica per i contrasti tra la vicina Abbazia di Farfa, che appoggiava l’impero, e la Santa Sede che rivaleggiava con i potenti. Per questo fino al secolo XIV secolo è stato alle dirette dipendenze della Camera Apostolica della Santa Sede.

All’abbazia di Farfa si deve comunque la realizzazione del Convento di San Paolo costruito sopra una antica villa romana e che oggi è attraversato dalla Via di San Francesco che ripercorre le vie del santo patrono d’Italia.

Poi è passato in feudo alla famiglia baronale dei Savelli che appoggiavano gli Angioini contro gli Aragonesi del vicino Regno di Napoli provocando la Chiesa che distrusse il paese con le sue truppe.

Dopo vari avvicendamenti di famiglie feudali, nel 1625 divenne un ducato e, dal 1633 vene governato dal principe Marcantonio Borghese e dai suoi eredi fino alla fine del feudalesimo.

La presenza di eleganti palazzi all'interno del paese testimonia la floridezza economica che aveva raggiunto la comunità. Il terremoto della Marsica del 1915 ha quasi distrutto il paese e il suo castello-palazzo lasciando solo un bastione e un piccolo nucleo a due piani.

Ogni tanto a Poggio Nativo si ripropone la tradizione del ‘forno comune’ quando tutta la popolazione aveva accesso ad un forno a legna comunale per prepararsi il proprio pane e i famosi biscotti secchi. Viene acceso per la Festa della Pizza ma anche in occasioni speciali come a Pasqua.

Da non perdere la festa delle ciliegie organizzata con molto glamour e a cui partecipano importanti personalità della politica e della nobiltà.




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