La statua del Santo, di probabile origine cinquecentesca, è ornata da una pregevole veste in argento donata dagli emigrati patricani ad inizio ‘900 e viene portata in processione sulla sua macchina il 16 agosto di ogni anno. Al suo passaggio la gente e coloro che seguono il corteo urlano di tanto in tanto "Avìva Saròcco!” (Evviva San Rocco!)
Il corteo si snoda in un percorso molto suggestivo tra le impervie viuzze del centro storico ed è frequentato ancora oggi, da donne a piedi scalzi che portano grandi ceri accesi come voto. Sono l’ultima “traccia” che resta di un’usanza che vedeva le donne seguire la processione in ginocchio e con grossi cesti carichi di ciambelle sul capo.
Un tempo, al termine della processione, le famiglie nobili di Patrica si occupavano della distribuzione al popolo dei “Maccarùni dulla flebba” (maccheroni della plebe), conditi con sugo al pomodoro.
Altra usanza sentita ancora oggi, è la distribuzione al termine del percorso delle tradizionali ciambelle benedette di San Rocco, che vengono donate prima ai portatori della macchina con il Santo e poi alla popolazione.
Nel corso dei secoli, dietro a questa usanza è nato il celebre detto, oggi diffuso in tutta la Ciociaria, “Chi su magna la ciammélla i chi strilla «Avìva Saròcco»”, che ha origine proprio da ciò che accadeva tra i vicoli di Patrica durante la processione di San Rocco (La storia di San Rocco).
Le donne delle file più lontane del corteo processionale, meno in vista di quelle poste all’inizio che dovevano urlare “Avìva Saròcco”, potevano permettersi di mangiare di tanto in tanto qualche boccone delle ciambelle che portavano nei cesti.
Il modo di dire si riferisce quindi a due persone che prendono parte alla processione ma con differente fatica e impegno. Oggi il detto è usato spesso in senso negativo per fare riferimento a persone che ricoprono cariche pubbliche ma sono più concentrate nel loro possibile tornaconto più che sull’impegno e la ciambella sta quasi a simboleggiare quella sorta di benessere nelle mani di pochi.
Ciammèlla du Saròcco (Ciambella di San Rocco)
E’ una grossa ciambella fatta con latte, uova, zucchero, anice e lievito di birra, vino, sambuca e cannella. Viene cotta in forno e questo le aggiunge un particolare sapore.
Secondo la tradizione, le ciambelle vengono benedette in chiesa durante la Festa di San Rocco e distribuite ancora oggi alla fine della processione del 16 agosto di ogni anno, la giornata dedicata al santo protettore della peste e di altre malattie.
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