Frascarelli con Fagioli Solfini, la Tuscia in un boccone

Frascarelli con Fagioli Solfini, la Tuscia in un boccone

Tuscia, la terra degli Etruschi, il termine Tuscia deriva dal latino che si pronunciava tuskia. Agli Etruschi dobbiamo molto di più di quanto immaginiamo e ogni tanto è bello assaporare i sapori della Tuscia e ricordare il passato.

Gli Etruschi erano l'unico popolo che come noi faceva i due pasti principali stando seduti, o meglio, loro stavano sdraiati. Ai loro banchetti potevano partecipare anche le donne mangiando e bevendo tutti insieme, erano degli innovatori. 

La Tuscia era una regione molto ricca e dai dipinti sulle tombe sappiamo che si coltivava la vite e l'olivo, che forse avevano portato proprio gli Etruschi in Italia, e si allevavano animali. Avevano una dieta molto ricca di proteine: mangiavano cacciagione, legumi, verdure in un periodo dove molte civiltà faticavano per mangiare, gli Etruschi ne avevano in abbondanza. 

La ricetta di oggi non ha radici così profonde ma gli ingredienti profumano di Tuscia. I fagioli che useremo sono i "solfini" e sono i figli dei fagioli arrivati dalle Americhe, e non dal nord Africa come quelli che usavano gli Etruschi. I solfini sono parenti dei fagioli verdelli e cugini degli zolfini della val d'Arno ed hanno trovato il loro habitat nel terreno vulcanico del lago di Bolsena. 

I fagioli solfini ed i frascarelli, una tradizionale pasta di acqua e farina, sono gli ingredienti principali di questa minestra.

Ricetta dei Frascarelli con Fagioli Solfini

Prendiamo i fagioli secchi e li mettiamo per una notte in ammollo nell'acqua. Il giorno dopo li lesseremo per circa 1 ora in acqua aromatizzata con foglie di salvia e alloro ed uno spicchio di aglio. Saleremo il tutto solo quasi alla fine della cottura. 

Mentre cuociono i fagioli prepariamo i frascarelli che sono una pasta acqua e farina, che prendono il nome dalla frasca, un attrezzo che si usava per bagnare la farina. Infatti la farina si mette sulla spianatoia e con una frasca si schizza la farina con un movimento rotatorio. Poi si gira la farina che incontrando le gocce d'acqua creerà delle palline irregolari, i frascarelli. 

Per la minestra in un tegame prepariamo il fondo mettendo dell'olio e dell'aglio che facciamo rosolare. Aggiungiamo i fagioli oramai lessi e facciamo insaporire il tutto. Poi frulleremo con un mixer ad immersione i 3\4 dei fagioli mentre alcuni ci serviranno per il piatto finale. 

A questo punto aggiungiamo dell'acqua o del brodo vegetale e facciamo riprendere il bollore per poter cuocere i frascarelli. Quando la pasta è cotta serviamo in un piatto fondo decorando con erba cipollina, una macinata di pepe ed un giro d'olio e alcuni dei fagioli interi che avevamo lasciato da parte.

Il vino? Rimanendo in Tuscia direi un Montefiascone, un "Luce del lago" fatto con uve Roscetto lasciate macerare a bassa temperatura per mantenere i profumi. Poi le uve sono sottoposte a pressatura soffice con resa massima del 60%. Grazie a questo procedimento si ottiene un vino delicato esattamente come il piatto.

Sapori della Tuscia che fanno tanto bene anche all’umore.


Scritto da
Vanni Cicetti

Vanni ha trasformato il suo hobby in lavoro. È sempre stato nell'ambito della ristorazione iniziando dal bar e diventando capo-barman dell'Aibes - Associazione Italiana Barmen e Sostenitori. È...

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