Mi hanno chiesto di promuovere la pasta di Paliano e il vino Cesanese e ho immaginato tanti piatti o accostamenti particolari. Poi mi sono ricordato di un piatto che mangiavo spesso nelle trattorie e che ora sembra un po’ andato in disuso.
Un piatto che unisce proprio il grano e il vino e che era molto comuni in Ciociaria: gli spaghetti ‘mbriachi’ con il vino rosso.
Un piatto semplicissimo ma saporitissimo con soli due elementi fondamentali: il vino rosso, in questo caso ho usato un cesanese di Olevano Romano di Alberto Giacobbe, e gli spaghetti di grano duro senatore Cappelli di Donna Vittori di Paliano.
Un piatto che per la sua semplicità può essere la versione innovativa della pasta di mezzanotte scalzando i famosi spaghetti aglio, olio e peperoncino (un’icona dell’italian lifestyle) . E poi rispetto a questi, gli spaghetti ‘mbriaghi hanno il vantaggio di avere già il vino perfetto di accompagnamento.
Ed ora due righe su Paliano che sta venendo ogni giorno di più alla ribalta per il dinamismo dei suoi agricoltori. Tutto è partito anni fa da Livio Perini che con il suo agriturismo Bertacco è tornato a piantare il farro monococco, ad organizzare una festa della mietitura e ad avviare una prima produzione di pasta. Poi è arrivata Donna Vittori (www.donnavittori.com) che ha ‘seguito il solco’ di Livio e piantato varietà di grano antico.
Poi Paliano fa parte dell’areale del Cesanese del Piglio DOCG, ma la particolarità dell’azienda di Alberto Giacobbe è che si trova proprio nel confine fra i due comuni. Quindi la cantina si trova nel comune di Paliano, ma i terreni si trovano in parte a Paliano e in parte a Genazzano.
Quindi diciamo che i profumi dei vigneti sono esattamente gli stessi ma alcuni vini escono con etichette della provincia di Roma ed alcune con etichette della provincia di Frosinone. Insomma è proprio una situazione paradossale, l’unica cosa certa è la qualità dei vini di Alberto Giacobbe .
Ricetta degli spaghetti di senatore Cappelli ubriachi di Cesanese
In una padella larga metteremo il vino, in proporzione alla quantità di pasta da cuocere, e lo scalderemo per ridurlo ed eliminare l'alcool.
Cuociamo la pasta per 3 minuti in acqua non molto salata, la scoliamo e continuiamo a cuocere la pasta risottata con il vino e la sola acqua di cottura. Quasi a fine cottura aggiungiamo dell'olio, una grattata di noce moscata, un po' di parmigiano ed amalgamiamo il tutto.
Il piatto è pronto da servire ed è una esplosione di profumi.
Nel bicchiere, ovviamente, mettiamo lo stesso vino cesanese Pordo di Olevano Romano prodotto da Alberto Giacobbe. Un vino che fermenta in acciaio e si affina in bottiglia, non fa legno regalandoci i profumi ed i sapori primari del vitigno stesso.
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