I funghi cardoncelli (Pleurotus Eryngii) sono immediatamente riconoscibili non solo per il loro sapore ma per la loro forma. Infatti, si trovano sempre in ceppi dal colore bruno composti da molti funghi di varie dimensioni. Sono originari delle zone del Mediterraneo, come in nord Africa, Medio Oriente e nel sud Italia, ma oggi si coltivati e sono disponibili nei supermercati.
I Romani li apprezzavano e il poeta Orazio che li mangiava quando si recava al sud Italia li chiamava ‘il cibo degli Dei’. l loro uso risale almeno al Medioevo quando erano considerati un afrodisiaco così potente che vennero messi all’indice dal Santo Uffizio e sembra che il loro nomi ricordi questa proprietà. Invece il nome scientifico di Pleurotus Eryngii significa ostrica obliqua perché il fungo cresce ‘storto’ e la cappella ricorda la forma dell’ostrica.
Oggi facciamo i cardoncelli in un modo originale all’interno di una zuppa di fagioli.
Ricetta della minestra di fagioli con l’occhio, tagliolini e funghi cardoncelli
Mettiamo a mollo la sera prima i fagioli con l’occhio, poi li lessiamo e stiamo attenti perché cuoceranno abbastanza velocemente grazie alla loro buccia fine.
Prepariamo un trito di sedano, carote e cipolla: lo facciamo rosolare e aggiungiamo i fagioli. Lasciamo insaporire il tutto e poi aggiungeremo del brodo vegetale o dell’acqua calda.
Nel frattempo, puliamo i funghi cardoncelli, li tagliamo e li saltiamo in padella con aglio, olio e peperoncino.
Facciamo un po' di pasta all'uovo che taglieremo a tagliolini fini, aggiungiamo i funghi nella minestra di fagioli. Poco dopo metteremo la pasta che cuocerà velocemente. A questo punto la pietanza è pronta e basta sistemarla in un piatto fondo ed aggiungere un trito fine di prezzemolo.
Nel bicchiere ho scelto un classico rosso a base Sangiovese, tipico della Toscana o dell’Emilia-Romagna ma coltivato in tutta Italia, oppure una Bonarda. Vorrei solo ricordare che anche i miei amici di Donna Vittori coltivano sangiovese e lo imbottigliano con il nome Clea dedicato al cane pastore tedesco mascotte del vigneto.
Seguici sui social