
L’ultimo evento della stagione teatrale di Colleferro è stato uno spettacolo musicale dedicato ai Pink Floyd, la famosa rock band inglese nata nel 1965 che ha regalato momenti di alta musica ad una intera generazione. Avevano uno stile tutto loro e più che canzoni direi che producevano brani musicali.
A quei tempi tutti ci stupivamo tutti della lunghezza dei loro brani che ascoltavamo in rigoroso silenzio, come se ascoltassimo musica classica. Potremo dire che i loro testi erano manifesti filosofici e resta iconico quello di “Another brick in the wall” dedicato al sistema educativo dei bambini.
Non erano solo una rock band ma hanno creato uno stile di vita, tanto che l’immagine che associo al loro nome è quella del famoso concerto su una grande palco galleggiante lungo Canal Grande a Venezia. Un evento mai più ripetuto e per questo ancora più straordinario (se così si può dire).
Il comune di Colleferro aveva promosso questo spettacolo come una cover dei Pink Floyd, ma come si può chiamare ‘cover’ uno spettacolo dove la bravura dei musicisti è paragonabile a quella di grandi orchestre?
Altrimenti dovremo definire una ‘cover’ di Beethoven le repliche delle sinfonie del grande maestro!


La mia sensazione è stata che lo spettacolo degli Impulse (il gruppo romano nato nel 2008 protagonista dello spettacolo) ha definitivamente traghettato i Pink Floyd nel novero della musica classica, quella che si suona nei teatri o in manifestazioni musicali.
Devo ammettere che all’inizio mi sembrava strano applaudire ad ogni brano e comportarmi con lo stesso rispetto che riserbo ad una opera lirica. Poi ho cambiato il mio atteggiamento e ho cominciato a vagare con la mente pensando a quanto Mozart fosse stato rivoluzionario nel suo tempo. Quindi non mi sono più stupita di stare seduta su una comoda poltrona a teatro ad apprezzare la bravura dei musicisti e la complessa bellezza della partitura musicale.
Penso che dobbiamo solo ridefinire alcuni termini che sono usati negli spettacoli di musica dal vivo. Oggi chiamiamo concerti solo quelli di musica classica, o di artisti ancora in vita, e chiamiamo cover quelli di gruppi musicali moderni che ripropongono le musiche di gruppi del passato.
Ma alcune musiche come quelle di Pink Floyd sono ormai talmente classiche che potremo definire lo spettacolo di Colleferro come un concerto su musiche dei Pink Floyd.
Siamo riusciti a fare concerti con alcune colonne sonore di film, pensiamo solo ad Ennio Moricone, ed è ora di farlo anche con alcuni gruppi rock che hanno segnato la vita sociale e filosofica di intere generazioni.
Complimenti alla scelta del sindaco Pierluigi Sanna e un invito ad essere innovativo anche nella vita culturale musicale creando un nuovo lessico per spettacoli di alto livello come quello degli Impulse a Colleferro.

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