4 Festeggiamenti per un santo!!! Questo è il particolare legame fra Guarcino e Sant’Agnello che si rinnova ogni anno.
La prima celebrazione si fa la prima domenica di maggio e prevede un pellegrinaggio all’eremo del santo. La festa ricalca le celebrazioni pagane dedicate alla primavera e alla rinascita della vita nell’agricoltura e vuole essere di buon auspicio per i futuri raccolti.
Infatti, per un paese di montagna maggio è la vera rinascita e questo a Guarcino coincide con l’arrivo dei pastori nella loro transumanza dalla pianura pontina alle montagne degli Ernici e talvolta fino al vicino Abruzzo.
Da notare che anche a Napoli, dove Sant’Agnello è patrono per aver cercato di proteggere la città dagli attacchi dei saraceni, i maggiori festeggiamenti avvengono il 18 maggio.
Altre due celebrazioni si svolgono durante il mese di agosto, quando Guarcino si riempie di turisti e molti dei numerosi emigranti, che hanno lasciato il paese per motivo di lavoro, tornano a spendere le vacanze nei luoghi del cuore.
Per loro si organizzano due eventi: un pellegrinaggio l’ultimo venerdì del mese e la domenica successiva la festa più grande con solenne processione. Per l’occasione arriva il vescovo e si porta in giro la statua del santo lungo le vie del borgo antico. Questa festa è nata oltre due secoli fa ed è molto sentita da tutta la popolazione mentre il pellegrinaggio estivo all’eremo è iniziato solo qualche decennio fa proprio in omaggio agli emigranti.
L’ultimo festeggiamento si ha il 14 dicembre, il vero giorno della ricorrenza del santo, con un nuovo pellegrinaggio all’eremo.
Ma chi era Sant’Agnello che ha smosso tutti questi animi?
Agnello era di origine Napoletana e qui aveva fondato un monastero e si era impegnato a liberare Napoli e Sorrento dai Saraceni. Per questo motivo è diventato il patrono della città partenopea.
Durante la guerra Gotica fra l’Impero Bizantino e Totila Sant’Agnello, scappa da Napoli e si rifugia a Guarcino dove vive in un eremo e fonda un ospedale e muore all’età di 61 anni, intorno al 596.
È divenuto santo dopo che nel decimo secolo il monaco Pietro disse che era stato liberato da una grave infermità proprio per intercessione di Agnello. Per avvalorare la sua causa, Pietro raccolse altre ventidue testimonianze di guarigioni miracolose.
Nel 1350 il vescovo di Alatri concesse una indulgenza ai numerosi pellegrini che si recavano a Guarcino e che lasciavano una offerta in denaro per il rifacimento della chiesa che, però, avvenne solo nel 1748.
Due anni dopo la chiesa venne colpita da una frana e il culto di Sant’Agnello è stato spostato nella chiesa di San Nicola.
Partecipare ad una delle celebrazioni di Sant’Agnello a Guarcino significa fare un salto nel tempo e provare lo spirito più originario dei borghi italiani e delle loro tradizioni storiche.
(un ringraziamento a Luigi Benassi per l’amore con cui ha raccontato la storia di Guarcino)
I 4 particolari legami fra Guarcino e Sant’Agnello
- Claudia Bettiol
- Categoria: Luoghi Speciali
- LAZIO • FROSINONE • Guarcino
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