Un pomeriggio d’estate alla scoperta di Civita Bagnoregio, e una visita al romantico Giardino del Poeta, e una scoperta inaspettata che trasforma il tutto in un vero e proprio viaggio attraverso la tradizione culinaria di uno dei borghi più belli d’italia. Un paese che non si piega di fronte al turismo di massa, proponendo menù turistici e piatti a base dei prodotti locali.
Pizza Margherita? Non qui!
Civita di Bagnoregio è un posto magico, visitarla è d’obbligo almeno una volta nella vita. Una vera e propria isola nel pieno delle campagne viterbesi, tanto scenografica quanto ricca di storia. La vediamo ovunque, fotografata, ripresa; con la nebbia e al tramonto, è uno di quei posti che non ha età, e in tutti questi anni si è trasformata da piccolo borgo sull’orlo dell’abbandono, a meta preferita da turisti e curiosi di tutto il mondo.
Il Giardino del poeta e una credenza di legumi antichi...
Percorrendo la strada principale fino all’altro lato del borgo antico si arriva al “Giardino del poeta”. Un’area verde sospesa nel vuoto, dove si può entrare per quanto tempo si voglia ad una condizione: all’uscita lasciare un’offerta libera, oppure comprare un prodotto in vendita al piccolo negozio scavato in una facciata del giardino.
Secondo voi cosa abbiamo scelto?
La storia del giardino è avvolta nel mistero. Non si sa esattamente chi ne fosse il proprietario, la presenza di un pozzo fa pensare fosse il cortile dell’antica Chiesetta di Santa Maria delle Carceri, scomparsa a causa dei continui crolli. Quello che è certo è che dopo il suo abbandono, un abitante di civita comincia a coltivarlo e lo fa suo. Lo utilizza come riparo per il bestiame, cantina e ovviamente orto.
Da lì in poi il giardino ne vede di storia, ed arriva sano e salvo ai giorni nostri.
Appena entrati si è accolti da un tripudio di piante. Aromatiche, esotiche, chi più ne ha più ne metta, tutte curate alla perfezione. Il giardino ha un aspetto e un decoro a dir poco esoterico, da gingilli e attrezzi d’epoca, si va alle sculture più strane. Manichini rampicanti, girandole dai mille colori e un Turista di nome Pino, commemorato con una targa che giace nel mezzo del giardino (la sua storia non ve la raccontiamo, vi invitiamo a scoprirla con i vostri occhi).
Tutte sculture e installazioni create dall’attuale proprietario, che mentre giriamo è già all’opera con la sua prossima creazione.
Si esce dal gift shop...
Se c’è qualcosa che rende felice il turista è il “gift shop”.
Per il viaggiatore è il punto vendita di prodotti locali.
Una volta finito il giro del giardino, si passa davanti al negozio, una piccola stanza scavata in una parete rocciosa, dove vi sono in mostra scaffali e scaffali di prodotti locali. Dal miele alla pasta di grano Senatore Cappelli trafilata in bronzo.
Ma sono i legumi i veri protagonisti, ceci neri, fagioli del purgatorio e lenticchie “Roveja”.
Antiche varietà dimenticate, che stanno tornando negli ultimi anni sulle tavole dei viterbesi, e non solo. Nel punto vendita si può anche acquistare un ricettario, che contiene tutte le preparazioni della tradizione in cui si possono usare questi legumi particolari, e tante altre ricette provenienti da tutta la Provincia di Viterbo.
Tutto viene prodotto da Campomoro, un’azienda a conduzione familiare dell’Alta Tuscia, si trova tra i borghi di Acquapendente e San Lorenzo Nuovo.
Campomoro utilizza il giardino come uno dei suoi punti vendita, e allo stesso tempo distribuisce i suoi prodotti a tutti i ristoratori di Civita Bagnoregio che li hanno inseriti permanentemente nei loro menù.
Una testimonianza di come questo paese, malgrado la considerevole affluenza turistica, abbia capito l’importanza nell’offerta di prodotti tipici e caratteristici. Tutto questo deve partire dagli operatori stessi. Se non siamo noi a capire per primi l’importanza di un marketing territoriale costruito sull’offerta di un’esperienza genuina e unica, non saremmo mai capaci di trasmetterlo a chi viene nel nostro paese. Il linguaggio del cibo è universale.
La pizza la fanno tutti, un piatto di bolognese pure. Ma l’emozione data dal degustare un prodotto unico nel suo genere preparato con i profumi e le ricette del territorio è un’esperienza da non sottovalutare.
Seguici sui social