Arrivo ad Anticoli Corrado all’ora di pranzo, con un sole che illumina tutta la piazza e viene solo voglia di qualcosa di fresco.
È l’ultimo dei borghi della giornata nel mio tour in cerca di Town Ambassador della Valle dell’Aniene e devo confessare che non avevo troppe aspettative, ma quello che ho trovato mi ha lasciato a bocca aperta.
Entro nel bar della piazza per prendere un gelato e mi siedo all’aperto. Faccio domande come mio solito e subito un signore orgoglioso del suo paese mi fa vedere un video disponibile su Fb e me lo manda. Intanto la signora Daniela che gestisce con piglio e sorriso il bar mi elenca una serie di bellezze del borgo.
Mentre sto gustando il mio gelato su una sedia all’aperto, Daniela esce dal bar per presentarmi tre artisti che sono venuti per il loro caffè dopo il pranzo. E così faccio la conoscenza di Eclario Barone e Silvia Gambini, una coppia di artisti che ha deciso oltre 30 anni fa di stabilirsi ad Anticoli Corrado e non ha mai rimpianto la sua scelta.
Lui è originario di Salerno e lei da Siena (e conserva tutto il suo accento toscano) e si sono conosciuti proprio qui dove arte e natura, colori e boschi incidono sulla vita quotidiana delle persone.
La terza è una giovane artista iraniana, Azadeh Shirmast che lavora la ceramica e il suo compagno Antonio Sanna è un attore e sono venuti ad Anticoli Corrado dopo la pandemia ed altre artiste iraniane si sono aggiunte.

Tutti andiamo tutti nel suo studio (che avevo già notato mentre girovagavo per il borgo) per la grande vetrata. Lo studio profuma di creta e smalto e i lavori di Azadeh hanno uno stile particolare che richiama velatamente l’oriente. Viene da una famiglia di ceramisti che facevano le maioliche per le moschee.
La lista di artisti che si è trasferita o che sta cercando uno studio in questo borgo è incredibile. “Il fatto è che Anticoli Corrado è esposta a nord e la luce resta costante durante il giorno. Per chi ama dipingere all’aria aperta questo è importantissimo perché da più tempo di lavoro durante la giornata”, mi spiega Eclario che è un insegnante all’Accademia Belle Arti ma soprattutto nell’anima.
Sono stata fortunata perché questi tre amici mi guidano lentamente alla scoperta di questo borgo dove ogni pietra ha una sua storia artistica.
“Anticoli è stato scoperto grazie alle donne che andavano a vendere fiori sotto la scalinata di piazza di Spagna a Roma e venivano prese come modelle dagli artisti della vicina Via Margutta. Poi molti artisti si innamoravano e venivano a rinfrescarsi in estate nel borgo (le cui case costavano anche meno di quelle di Roma)”.

Tutto qui è arte, anche la grande fontana centrale ha una sua storia particolare. Mi sembrava quasi in pietra lavica ed invece è una delle prime opere fatte in cemento armato. Si dice che l’artista Arturo Martini si sia ispirato ad uno stupa indiana che aveva visto in una cartolina poco tempo prima. Allora era giovane e collaborava con l’artista americano Maurice Sterne che aveva ricevuto questa cartolina. Sono venuti a conoscenza di questo dettaglio attraverso i racconti di Enrico Gaudenzi che da piccolo faceva il modello a Sterne e aveva assistito alla scena.
Ma fra i personaggi illustri dobbiamo citare anche Fausto Pirandello. E così capisco perché diversi paesini della Valle dell’Aniene mi hanno parlato della presenza del padre Luigi, il grande scrittore siciliano, dicendo che aveva ideato uno dei suoi racconti proprio nel loro borgo.
Andiamo poi a visitare il museo di arte contemporanea, talmente ricco da competere con altri più blasonati. Tutto un piano è dedicato al Novecento partendo dal periodo fascista.
“Le modelle anticolane erano molto apprezzate perché incarnavano proprio l’immagine bella e robusta che richiedeva il regime. I loro tratti univano la bellezza araba dei saraceni e quella eterea dei tedeschi (degli svevi di Corrado di Antiochia a cui è dedicato il nome del paese). Inoltre, erano molto robuste perché dovevano scendere a valle ogni giorno a prendere l’acqua al fontanile lungo una strada scoscesa riportando il peso in salita al borgo antico dove vivevano”.
Non posso far a meno di comprare qualche libro d’arte al book shop del museo anche per ringraziare di questo splendido pomeriggio. Eclario, Silvia e Azadeh sono così gentili che mi accompagnano alla macchina che avevo parcheggiato vicino al vecchio Albergo degli Artisti e così mi raccontano anche della fontana realizzata con frammenti di ceramica ideata dalla loro amica Paula Caccavale.
Lascio Anticoli Corrado con una certezza: giocherà un ruolo importantissimo nel progetto della rete dei Town Ambassador della Valle dell’Aniene voluto dall’Area Metropolitana di Roma.
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