Ci sono intere aree italiane che sono si sono spopolate dopo la Seconda guerra mondiale. La fame e la distruzione di vasti territori avevano portato molti giovani a lasciare la loro terra e la loro famiglia in cerca di fortuna.
Ragazzi giovani, belli, spesso anche con un diploma in mano (in alcuni paesi si poteva entrare immediatamente se si disponeva di un certo grado di istruzione) avevano riempito a mala pena una valigia ed erano andati verso l’ignoto.
Non vorrei peccare di piaggeria, ma spesso sono partite le persone più intraprendenti, quelle che riuscivano a vincere la paura dell’ignoto e che avevano voglia di un riscatto sociale.
E lo hanno avuto.
Grazie al Premio Town Ambassador ho avuto la fortuna di intervistare tantissime persone emigrate e le storie che mi hanno raccontato sono state sempre di lotta per sopravvivere, per integrarsi e per migliorare la condizione della famiglia. La maggior parte di loro è riuscita ad affermarsi e a costruire un futuro migliore per i loro figli, facendoli studiare per mettere radici nella loro nuova comunità.
Ma questi ‘giovanotti’, che oggi hanno superato i 70 anni, sono sempre stati molto attenti a mantenere vivi i legami con l’Italia, anzi con il loro paese di origine. I legami si sono evoluti negli anni assumendo altre forme ma mai perdendo di intensità.
La vera difficoltà è stata quella di coinvolgere attivamente la 3° e 4° generazione nella conservazione e promozione del patrimonio culturale immateriale del paese di origine.
Così ci diceva Kenny Palazzolo, originario di Sciacca, se a Boston c’erano una ventina di manifestazioni che richiamavano quelle italiane e che duravano più di qualche giorno, oggi ne sopravvivono solo 4.
Ma in Canada i discendenti di Settefrati sono più attivi che mai e stanno studiando nuove forme di cooperazione con il paese di origine.
Settefrati è uno splendido borgo della Valle di Comino, nel versante laziale del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, ed è noto per il Santuario della Madonna di Canneto e la processione che ogni anno richiama oltre 60.000 persone.
Grazie al lavoro di Tony Malizia (Town Ambassador di Settefrati) e di altri ‘giovanotti ‘che come lui avevano lasciato la Valle di Comino, oggi la Canneto Society NFP coinvolge oltre cinquanta giovani che vogliono riallacciare legami con il loro paese. E sono iniziate progettazioni con il comune e il sindaco Riccardo Frattaroli per un loro coinvolgimento attivo nel PNRR di rigenerazione di Settefrati.
Ma non solo.
La comunità italiana in Canada non ha i nostri problemi di campanilismo e i membri cooperano molto nel proteggere la loro storia e nel raccontare l’emigrazione italiana.
Nella vicina Fontechiari, un piccolo incantevole borgo all’inizio della Valle di Comino, Caroline di Cocco ha raccolto tutta la storia dell’emigrazione degli abitanti della valle e in particolare le dinamiche che sono avvenute in un paese del Canada. Carolina è stata un ministro dell’Ontario e ha scritto diversi libri sul tema raccogliendo del materiale preziosissimo e collabora con i discendenti di tutti gli altri paesi.
Questa è la nostra storia, la storia dell’Italia.
E l’idea di ricomporla in un progetto dal vivo che nasce dalle radici comuni, lega il presente con un sogno ‘fattibile’ e costruisce basi per il futuro è davvero eccitante.
Vi terremo aggiornati. Intanto visitate il nuovo sito www.townambassador.org
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