Roiate è un piccolo ma grazioso borgo tra la valle del Sacco e la Valle dell’Aniene e quando ero piccola e lo attraversavo per andare a sciare a Campo Staffi mi ricordava sempre il presepe che mia madre faceva sotto l’albero.
Il suo sindaco Antonio Proietti è stato fra i primi ad aderire al progetto Town Ambassador, ma lo avevo incontrato in una giornata fredda e nebbiosa e non avevo potuto girare per il borgo antico. Con Antonio condividiamo la passione per i cavalli e per la bellezza dei borghi del nostro territorio.
Roiate ha già individuato il suo Town Ambassador, Silvia de Rubeis da New York e non vedo l’ora di intervistarla. Ho parlato con suo padre che si divide fra Roiate e i suoi nipotini in America.
Ma de Rubeis è anche una famiglia di artisti e lo studio De Rubeis si nota subito nella principale piazza del borgo antico, quella che sembra una corte. In questa piazza ho trovato la casa più stretta che ho mai incontrato. Talmente stretta che sembra avere solo due dimensioni ed essere una quinta scenica per aggiungere bellezza alla piazza.

Oggi invece splende il sole e sono tornata a Roiate per fare qualche fotografia al centro storico per respirare l’aria tra i vicoli. Non c’è più l’antico castello, ma dai nomi delle piazze e dalla forma delle case si può riconoscere la corte e il sistema murario di difesa.
Passeggiando nella zona della vecchia corte mi imbatto in tre ragazze che sono venute a trovare i nonni e chiacchierano sotto uno strano porticato con una tettoia con i colori della bandiera italiana.
Mi avvicino e oltre alla tettoria tricolore, trovo una statua dipinta e una allegra insegna con la scritta ‘la vita è lilbertà’. Sarà il sole, saranno le tre giovani ragazze che chiacchierano allegre, saranno i colori della bandiera, ma questa casa mi ha messo gioia e buonumore.
Non so perché ma la prima cosa che mi è venuta in mente è la campagna del Ministero del Turismo ‘Open to Meraviglia’. C’erano gatti veri e gatti bianchi, rossi e verde. C’erano ragazze vere che chiacchieravano e una statua classica colorata con una chitarra rossa. Insomma, la vita scanzonata, irriverente ma sempre da gustare con una profonda ironia. Siamo di passaggio e godiamoci questo sole, questi profumi e questi momenti.

Chiedo informazioni circa questa strana struttura ma le ragazze non sanno nulla, così vado in comune a chiedere qualche informazione aggiuntiva. Ormai sono di casa e Paola mi racconta di due fratelli, Domenica e Franco Orlandi. Domenica vive in questa casa a Roiate e Franco è l’artista e vive in qualche parte d’Italia.
Franco era un carabiniere con la passione dell’arte e dei viaggi, da quando è andato in pensione, si è trasferito in un’altra regione. Come carabiniere capisco anche il suo attaccamento al tricolore e alla bandiera che ha voluto rendere manifesto.
Paola mi stava raccontando di un articolo di giornale che lo descriveva, quando sulla porta compare una allegra signora in pantaloncini corti, stivali da cow-boy e qualche paillette: è Domenica.
“Mio fratello ha trasformato casa nostra in un museo di ricordi dei suoi viaggi e poi ha aggiunto alcune sue creazioni. Ma non è visitabile. È che siamo una famiglia allegra e volevamo farlo sapere a tutti!”
Domenica mi dice che non sa dove si trovi suo fratello e che si sentono soprattutto in occasione di eventi musicali.
Lascio Roiate con la sensazione che questa casa porti fortuna. A vedere Domenica e le ragazze che chiacchieravano felici, secondo me dovremo tutti venire a farci un selfie a Roiate.
Roiate, open to meraviglia.
La Signora Domenica



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