È una domenica di pioggia e nebbia che però non riescono a fermare il mio viaggio verso Saracinesco. Vado ad incontrare il dinamico sindaco Marco Orsola che riceve anche nei giorni dedicati al riposo.
La mia visita domenicale è per inserire anche Saracinesco nel progetto della rete dei Town Ambassador voluta dall’Area Metropolitana di Roma ed in particolare da Pierluigi Sanna e Alessia Pieretti.
Arrivo nella piazza centrale dopo una tortuosa strada che sembra penetrare le nuvole per arrivare al cielo. Salgo lungo i vicoli del borgo brulicanti di piccoli cantieri edili che lavorano sulle facciate delle casette e mi ritrovo in una piazzetta racchiusa tra una chiesetta e la vetta della montagna.
Telefono ed il sindaco Marco Orsola è nel suo ufficio e mi viene a prendere lungo le scale. Solo nella casa comunale la nebbia da una tregua a questa sua presenza invadente.
“Per guidare un comune di 170 persone occorre avere una visione sul futuro, altrimenti si rischia di diventare un mero amministratore di condominio. Occorre elaborare un senso alla propria esistenza”, mi dice subito il sindaco come introduzione alla nostra chiacchierata.
Saracinesco è piccolissimo centro ma è il centro di una intensa vita culturale. Qui si tiene forse una delle più belle rievocazioni storiche del Lazio che ricorda il passaggio di Corradino di Svevia ed infatti questo è uno dei pochi borghi che può vantarsi di discendere direttamente dal grande Federico II.
Ghibellini per sempre, e la merlatura ghibellina si ritrova anche nello stemma del comune assieme ai 2 mori che raccontano le radici del borgo legate al mondo arabo, ma questa è un’altra storia.
Nonostante la strada termini nel borgo, che non è quindi mai stato al centro di intersezioni di vie commerciali e di scambi, le persone di Saracinesco hanno sempre avuto molti contatti internazionali ed in particolare le donne sono state riprese da tantissimi pittori.
La storia è semplice ma avvincente, durante il periodo invernale, quando il lavoro nei campi diminuiva, le donne andavano a vendere i fiori a Piazza di Spagna indossando i loro costumi tradizionali. I pittori che animavano la vicina Via Margutta venivano a piazza di Spagna proprio per trovare modelle e ispirazioni per i loro lavori.
Una di loro si distinse per classe, Vittorina Proietti, grazie a Dannunzio e ad una educazione che si diede da sola, diventò Vittoria Lepanto e fu una delle più grandi protagoniste del teatro e del cinema muto.
Per il suo amore per il borgo natio, Vittoria ha poi costruito una villa in stile neogotico a Saracinesco che ancora abbellisce il paese e lo rende vivo.
Ma la vera vita la danno i giovani musicisti che da 11 anni vengono ogni estate per un paio di mesi a studiare musica a Saracinesco grazie all’Accademia Festival. Il paese si riempie di strumenti musicali con ben 6 pianoforti sparsi in vari punti e professori di musica che tutti sognerebbero di incontrare.
Ogni casa del borgo ospita un maestro o un discepolo e le note musicali riempiono di vita i vicoli del centro storico.
Al mattino lezione e la sera concerti per il godimento di tutti. Ci tornerò certamente in estate, questa delizia dura da luglio a settembre.
E scendendo trovo una bellissima sorpresa. Il sole è riuscito a trapassare le nuvole e ora mi mostra tutto il meraviglioso panorama della Valle dell’Aniene fino a Roma.
Ed ora torno a Paliano a mangiare la polenta
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