In genere i lunedì mattina siamo tutti un po’ assonnati, ma non quello del 19 a Frosinone quando oltre 200 persone (soprattutto piccoli imprenditori agricoli) si sono ritrovati a Frosinone per essere protagonisti anche loro del programma della Regione Lazio sul Turismo del Grano e della Pasta.
L’evento si è svolto alla sede UNICAS di Frosinone e l’affluenza di giornalisti e pubblico è stata tale che niente è andato come previsto, ma tutti sono andati via felici di aver dato il loro contributo a far nascere il Turismo del Grano e della Pasta.
L’allestimento delle 10 postazioni tematiche che esponevano le delizie della Ciociaria è iniziato alle 7 di mattina e le prime persone sono iniziate ad arrivare dalle 8, come se avessero avuto paura di non essere protagoniste!
Andrea e Vincent hanno allestito le loro postazioni per le interviste nella grande sala vicino a quella del convegno che alle 9 e mezza si era riempita di giornalisti mentre il profumo del pane appena sfornato dalla grande Roberta Pezzella inondava tutti gli spazi del piano terra del polo universitario.
In anticipo sulla tabella di marcia, è arrivato l’assessore all’agricoltura e al bilancio Giancarlo Righini che abbiamo accompagnato ai tavoli della Ciociaria e ha parlato con molti dei produttori presenti, partendo dall’assaggio dei diversi tipi di pane appena sformati fatti con grano duro Cappelli e con grano tenero Bologna e Paleo, tutti coltivati nella nostra Ciociaria da giovanissimi ragazzi che hanno ripreso aziende di famiglia.
Il tavolo dell’olio EVO da cultivar ciociare è stato illustrato da un giovane ‘assaggiatore di olio’ che ha fatto fare una degustazione di Itrana, mentre la vera sorpresa è stata la varietà di birre artigianali molte delle quali arricchite dalla presenza di grani tradizionali. I microbirrifici saranno sicuramente delle tappe per tutti i gastronauti che percorreranno gli itinerari del grano.
Dopo l’incredibile varietà di formaggi e di salumi espressione di territori, è stato il momento dei vini dove l’assessore ha incontrato alcuni dei protagonisti che hanno rivoluzionato la cultura enologica del sud del Lazio anche se ognuno in modo diverso.
Come Marco Marrocco che con Palazzo Tronconi ha avviato la riscoperta dei vitigni autoctoni, ha realizzato una cantina di design e ha reso famosa Arce, o il giovane Enrico Rossi che unisce la sua passione artistica con quella del vino (questa condivisa con suo fratello ad Atina) e ogni etichetta delle sue bottiglie è diversa dalle altre. Se vi capita di girare per la Ciociaria troverete alcune sue opere in posti chiave del vino.
L’ultimo tavolo dedicato ai liquori è stata la chicca finale perché forse la Ciociaria ha una delle culture più antiche in questa arte grazie alle sue famose come quella di Casamari che ancora produce liquori eccezionali (usano le stesse etichette di quando mio nonno mi portava la domenica a comprare il famoso amaro) e sono il centro pulsante agricolo e culturale di Veroli e di una vasta area nel cuore di questa provincia.
Dopo questo camminata attraverso i sapori della Ciociaria, siamo stati rapiti nello spazio interviste mentre dalla sala del convegno erano tutti ansiosi di iniziare finalmente a parlare dei prossimi passi per far diventare attori protagonisti del Turismo del Grano e della Pasta e per avere questo imprimatur proprio a Frosinone.
E anche per dare il nostro contributo sentito alla presentazione della Cucina Italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO.
Per il piacere di condividere la selezione dei produttori che hanno esposto le loro delizie, vi riportiamo l’elenco dei tavoli con la loro descrizione:
TAVOLO DEI GRANI E DELLA PASTA
La pasta rappresenta gli italiani in modo viscerale: da ‘mangiatori di pasta’ oggi siamo diventati un paese dove andare a gustare questo piatto che emana gioia, famiglia e amicizia.
La pasta di grani antichi è anche lavoro di tanti piccoli agricoltori che tutelano la biodiversità dei 2.000 tipi di grano che si coltivavano in Italia.
Dal campo al palato è tutta una emozione che si può ritrovare andando a degustare il grano nelle aziende agricole del Lazio con i loro agriturismi o nelle locande con cui collaborano.
Paliano, pasta di grano Cappelli, Autonomia B e farro
Ripi, pasta di grano Cappelli
Paliano, pasta di Farro Monococco
Veroli, pasta di grano Serena
Ceccano, pasta di grano Senatore Cappelli
TAVOLO DEL PANE
Il profumo del pane è quello che arriva per primo nei nostri cuori e ci fa sentire ‘a casa’ e non può mancare sulle tavole degli italiani.
Roberta Pezzella ha collaborato con icone della cucina come Gabriele Bonci ed Heinz Beck, ma quando ha sentito il richiamo delle radici ha portato il suo sapere e l’amore per il grano a Frosinone dove ha aperto una sua panetteria nel centro storico.
Per la giornata dedicata al grano ha usato 3 tipi di grano per poter degustare le loro sfumature.
Grano duro Senatore Cappelli
Grano tenero Bologna
Farro Monococco
TAVOLO DELL' OLIO
Il paesaggio della Ciociaria è caratterizzato da oliveti che lo rendono morbido e magico. Alcune volte il paesaggio è più impervio e ricco di terrazzamenti che sono patrimonio UNESCO, come a Vallecorsa, altre volte mistico come quello del cuore della Ciociaria e delle sue Abbazie di Veroli, Montecassino e Trisulti.
Ogni zona ha una sua cultivar da cui nascono oli che si adattano a piatti diversi e che sono all’origine della grandissima varietà gustativa della cucina della Ciociaria.
Per tutti gli amanti delle olive si potranno degustare le famose Olive di Gaeta (cultivar Itrana).
Ciera dei Colli, tipica di Monte San Giovanni Campano
Itrana, nella zona che dalla Ciociaria va verso il mare
Marina, tipica della Val di Comino
Moraiolo, tipica del cuore della Ciociaria
Leccino, tipica del cuore della Ciociaria
Frantoio, tipica del cuore della Ciociaria
Rosciola, a Paliano e nell’Alta Ciociaria
TAVOLO DEL FORMAGGIO
I Ciociari sono stati un popolo di pastori con la transumanza tra le montagne Abruzzesi e le valli in pianura o nelle zone costiere.
Il profumo del latte delle pecore dipende dalla varietà delle erbe dei pascoli e alcuni formaggi sono rappresentativi di particolari territori della Ciociaria e hanno raggiunto la denominazione DOP o sono presidi Slow Food.
Di recente, nelle aziende agricole è tornato il tradizionale mestiere dell’affinatore di formaggi che affianca le aziende agricole esaltando il profumo del loro latte.
Amaseno, Formaggio di bufala
Esperia, Marzolina
Morolo, Ciambella di Morolo
Paliano, Primo sale affinato
Picinisco, Pecorino di Picinisco DOP
Picinisco, Stracchino di pecora Picinisco
San Vittore, formaggio di pecora
Serrone, Pecorino affinato al Cesanese
TAVOLO DELLA TIELLA, MOZZARELLA E PEPERONE
Il Basso Lazio ha un suo spirito indomito che si ritrova in tre strepitose eccellenze:
Tiella di Gaeta
Ci sono pochi paesi che hanno un piatto intrinsecamente legato alla loro storia come la Tiella di Gaeta. Un prodotto De.Co. che fa scatenare la fantasia del gaetani che lo realizzano in tanti modi: dal pesce alla carne passando per le verdure.
Mozzarelle di Bufala di Amaseno
Mozzarella è Italia! Chiunque arrivi nel nostro paese ne resta ammaliato, soprattutto da quella di bufala. La zona tra la Ciociaria e la pianura pontina è caratterizzata da allevamenti dai quali si producono delle ottime mozzarelle, ma anche formaggi e dolci.
Peperone di Pontecorvo DOP
Con il suo colore rosso e la forma a cornetto, nel Lazio il peperone è quello di Pontecorvo DOP. Un prodotto che con il suo sapore versatile è stato declinato in ortaggi ma anche in conserve e in liquori.
TAVOLO DEI SALUMI
Un tempo ogni famiglia macellava un maiale per avere la carne per l’inverno. Per questo sono nate tante salsicce locali che oggi diventate icone di gusto con i loro profumi, come a Patrica o Castro dei Volsci.
Una nuova generazione di agricoltori alleva in modo semibrado razze tipiche, come il Nero dei Monti Lepini o il Nero dello Scalambra, da cui si ricavano salumi dal gusto inconfondibile.
Come a Bassiano, caratterizzata da un microclima perfetto per la stagionatura dei prosciutti ormai diventati famosi.
Bassiano, Prosciutto di Bassiano PAT
Castro dei Volsci, Salsicce di Castro dei Volsci PAT
Patrica, Salsicce di Patrica
Bassiano, Salsicce di maiale nero dei Monti Lepini
Serrone, Salamella di dolce e piccante di maiale nero dello Scalambra
TAVOLO DELLA BIRRA
Tutti pazzi per la birra! Una giovane generazioni di agricoltori e mastri birrai è salita alla ribalta del mondo della birra con una produzione di birre artigianali di grande qualità.
Ragazzi che diffondono la cultura della birra e che hanno aperto micro-birrifici o beerfirm, organizzano serate di degustazione e festival della birra.
I nomi e le etichette sono di sicuro effetto e vengono declinati a seconda dei diversi stili della birra, che spesso viene arricchita con grani antichi del territorio.
Veroli, Birrificio Ciociaro
Vicalvi, Halfbrewing
Castrocielo, Eureka
Roccasecca, Terra di Lavoro
Segni, Birrificio Lepino
Genazzano, Mou Contadini Birrai
TAVOLO DEL CESANESE DEL PIGLIO DOCG
Chi non conosce il Cesanese del Piglio DOCG?
L’unico vino rosso del Lazio ad avere questo riconoscimento e icona di un intero territorio a confine tra la provincia di Frosinone e di Roma. Un vino che si riconosce dai sentori e dai profumi che non ha eguali in Italia.
Negli ultimi 15 anni una nuova generazione di viticoltori ha deciso di continuare la strada di famiglia o ha aperto nuove cantine. Per questo il vino Cesanese oggi si può definire giovane, allegro e pieno di vita.
In esposizione le etichette di tutti i produttori della Strada del Cesanese che comprende i comuni di Affile, Acuto, Anagni, Paliano, Piglio e Serrone.
TAVOLO DEL VINO
Cabernet di Atina DOC
Ci sono vitigni internazionali che hanno messo radici in certi territori e ne sono diventati un simbolo, questo è il caso del Cabernet di Atina DOC che da quasi due secoli caratterizza la Valle dei Comino. Un vitigno che ha attratto nuove generazioni di viticoltori che uniscono vino con arte e bellezza.
Ciociaria Naturale
Ciociaria naturale celebra una filosofia di vita della Ciociaria, autentica ed elegante, e valorizza anche i vitigni autoctono del basso Lazio come il Lecinaro, il Pampanaro, il Capolongo e il Maturano.
Sono vitigni che sono stati recuperati e che oggi hanno dato vita a spettacolari vini che raccontano le radici di un territorio, le nostre radici.
TAVOLO DEI LIQUORI E DOLCI
Una Panna Cotta fatta con il latte di bufala per la modernità. Ciambelline al vino con i famosi liquori per la tradizione del fine pasto.
La Ciociaria ha una grande tradizione erborista: si dice che Collepardo sia stata fondata dal centauro erborista Chirone e il liquorificio Sarandrea ha oltre 100 anni di storia.
E ancora più antichi sono i liquorifici nei monasteri di Casamari dei frati cistercensi e della Certosa di Trisulti la sua storica farmacia antica.
Collepardo, Ratafia di Sarandrea
Sora, sambuca di Colazingari
Arnara, amaro e liquore allo zafferano
Pontecorvo, amaro al peperone
Veroli Abbazia di Casamari, liquore tradizionale dei cistercensi
Sgurgola, Ciambella di Sgurgola The Secret Garden
Paliano, Crostatina e Ciambelline al Vino forno Corirossi
Guarcino, Amaretto di Guarcinio Erzinio
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