La sicilianità è tutta in questo piatto di pasta dedicato ad un’opera del compositore catanese Vincenzo Bellini, pochissimo ingredienti ma tanto sapore.
Ci sono molte leggende sul suo nome, alcune dicono che ‘Norma’ indicava un piatto che aveva raggiunto la perfezione come Bellini con la Norma. Un’altra leggenda dice che era stata creata per confortare Bellini dell’insuccesso della prima alla Scala. E pensare che la soprana della Norma a Milano si chiamava proprio Pasta, Giuditta Pasta. Sembra uno scherzo!
La pasta è a base di melanzane, simbolo della cucina Mediterranea su tutte le sponde del mare.
La ricetta della pasta alla Norma
Si inizia prendendo le melanzane, preferibilmente quelle nere lunghe, che si tagliano a fette e si cospargono con del sale. Poi si lasciano da parte il tempo necessario a perdere la maggior parte di acqua possibile.
Intanto si prepara la salsa di pomodoro mettendo in padella aglio ed olio, poi si aggiungono i pomodori freschi tagliati a pezzi e un poco di concentrato: condiamo con sale e pochissimo pepe e facciamo cuocere. A metà cottura aggiungiamo delle foglie di basilico.
Mentre il sugo cuoce iniziamo a friggere le melanzane dopo averle sciacquate dal sale e asciugate bene, le mettiamo su carta assorbente e prima di aggiungerle al sugo le tagliamo a striscioline.
Cuociamo la pasta che deve essere corta la scoliamo nella salsa e aggiungiamo della ricotta salata, pronta per essere mangiata.
Nel bicchiere un’eccellenza della zona etnea, un carricante di Donnafugata coltivato al 100% sul vulcano.
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