Tagliatelle burro e parmigiano con asparagi e cipollotto di Tropea
Tagliatelle burro e parmigiano con asparagi e cipollotto di Tropea

Tagliatelle burro e parmigiano con asparagi e cipollotto di Tropea

Siamo a maggio e lungo le strade si iniziano a trovare persone che vendono gli asparagi selvatici appena colti. Andare in cerca di asparagi è diventata una attività di moda fra tutti quelli che amano la vita all’aria aperta e hanno bisogno di una scusa per uscire.

Per trovare le cipolle, invece, non serve andare a Tropea (dove sono IGT) e queste cipolle ormai si trovano in ogni parte d’Italia e sono entrate nelle abitudini di tutte le famiglie.

Non dico nulla delle tagliatelle che rappresentano l’immagine dell’Italia all’estero. Per i romani dico solo di non confonderle con le fettuccine che sono leggermente più strette (ma non tanto quanto i fini fini della Ciociaria).

Ricetta delle tagliatelle burro e parmigiano con asparagi e cipollotto di Tropea

Iniziamo la ricetta facendo la pasta all'uovo e personalmente cerco sempre qualche farina di grani antichi, che sicuramente regala una altra esperienza gustativa. Stendiamo la pasta di uova e farina e facciamo le nostre tagliatelle.

Mentre facciamo riposare l’impasto puliamo gli asparagi e li sbollentiamo per ¾ della cottura in acqua leggermente salata. Una volta cotti tagliamo i gambi a rondelle e lasciamo le punte intere.

A parte tagliamo finemente il cipollotto e lo mettiamo in padella con del burro e dell’olio. Lo facciamo appassire e aggiungiamo agli asparagi del timo limone e correggiamo di sale e pepe. Una volta cotti li togliamo dal fuoco e li mettiamo da parte.

In una padella sciogliamo del burro con della buccia di limone, scoliamo la pasta al dente e la condiamo con il burro aromatizzato, con il limone e aggiungiamo il parmigiano e gli asparagi. Insaporiamo il tutto e impiattiamo aggiungendo della buccia di limone grattugiata, foglie di timo limone, e pepe macinato al momento.

Nel bicchiere sono andato in Sicilia con un Carricante IGT 2023. Una curiosità il nome deriva da una espressione siciliana “u carricanti” perché è un vitigno che se non è infastidito dalle mani umane produce tantissima uva.


Scritto da
Vanni Cicetti

Vanni ha trasformato il suo hobby in lavoro. È sempre stato nell'ambito della ristorazione iniziando dal bar e diventando capo-barman dell'Aibes - Associazione Italiana Barmen e Sostenitori. È...

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