Chi viene ad Ascoli rimane incantato e ci ritorna
Una bella chiacchierata con il sindaco Marco Fioravanti di Ascoli Piceno per conoscere meglio questa splendida città con una delle più belle piazze d’Italia: Piazza del Popolo. Il bianco del travertino, unito all’accoglienza degli ascolani, crea una delle piazze più fotografate del mondo e utilizzata in molta campagne promozionali del nostro paese all’estero.
Un’intervista che è nata grazie all’adesione del Comune di Ascoli Piceno al contest #IlFuturoNelleNostreRadici che abbiamo lanciato per far conoscere i nostri borghi e le nostre città.
Un’adesione fortemente voluta dallo stesso sindaco Marco Fioravanti e dall’assessore al turismo Monica Acciarri, per far raccontare dai cittadini tutte le particolarità di Ascoli Piceno. E da questa intervista ne abbiamo scoperte tante.
Alcuni conoscono Ascoli Piceno per i suoi risultati nel calcio, altri per la Giostra della Quintana, altri per la sua architettura e forse tutti per le famose olive ascolane. Ma la città è qualcosa in più, e forse è tutte queste cose insieme in un modo veramente originale.
Non si può pensare di venire per una sola ragione ad Ascoli Piceno: ce ne sono migliaia che giustificano il viaggio. Oltre alla vicinanza con la costa e il panorama del paesaggio marchigiano, che da solo crea uno stato di benessere in ognuno di noi, Ascoli è protetta dalle montagne dei Sibillini e del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Natura e architettura si sposano in modo unico.
Ascoli Piceno ha nel suo nome la sua storia. I Piceni, un antico popolo rappresentato da un Picchio, che non ho ancora capito bene se è il nome di un re o se è il mitico uccello connesso a Marte che li ha guidati dalla Sabina, nel Lazio.
I romani li rispettavano molto al punto da aver dato il nome Piceno a questa regione, ma si facevano rispettare.
Quando non si sono sentiti abbastanza rispettati, i Romani hanno distrutto Ascoli per poi ricostruirla più bella. Una città collegata dalla Via Salaria che aveva terme, teatro, templi e tanta vita.
Ma soprattutto una vera chicca:
“Un ponte romano sul fiume Tronto che ha un’arcata con un’incredibile altezza di 25 metri ed è visitabile all’interno. Uno dei pochi esempi al mondo che permette questa visita”.
Il sindaco è ovviamente innamorato della sua città e sta lavorando alla sua promozione:
“Medioevo e Rinascimento hanno creato un’architettura unica e uno stile che fa riconoscere Ascoli Piceno come una delle capitali della cultura italiana. Chi arriva a Piazza del Popolo può provare quello che chiamiamo ‘Effetto WOW’ (che un tempo era chiamata la Sindrome di Stendhal).
Non ci sono parole di fronte alla bellezza della nostra città e all’autenticità delle nostre tradizioni che si possono respirare passeggiando nel centro, entrando in un ristorante o visitando una delle aziende e delle cantine dove si producono i nostri prodotti tipici”.
Dovremo parlare anche della Giostra della Quintana, ma aspettiamo ancora un po’ per vedere se e come potrà essere organizzata l’edizione di quest’anno.
Nel frattempo, mi raccomando, aspettiamo storie per il contest che riguardano ricordi, ricette, racconti e storie divertenti. Così potremo sempre di più far conoscere Ascoli Piceno ed invitare le persone a venirvi a trovare.
E magari la vera storia dell’Oliva Ascolana.
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