Ieri Cristina Morello si è laureata in Economia delle Imprese Agroalimentari con una tesi dal titolo “Il concetto di Italian Lifestyle nell’azienda Donna Vittori". Il risultato è stato un 110 e lode e un apprezzamento per tutto quello che stiamo costruendo nel mondo dei grani antichi.
Tutto parte da uno studio su come valorizzare le piccole aziende agricole in modo che possano trarre un vantaggio competitivo dalla loro dimensione. Se non possono infatti competere in termini di prezzo e di economie di scala, possono invece valorizzare le loro peculiarità ed aggiungere un’esperienza all’acquisto del prodotto.
Quando abbiamo affrontato la questione del costo della produzione di grano antico, tenendo anche conto che i prezzi raddoppiano a causa dei cinghiali che mangiano metà delle spighe nei campi, abbiamo cercato di studiare il modo di differenziarci dagli altri.
Apparentemente un pacco di pasta su uno scaffale del supermercato è un nostro competitor, ma in realtà quella pasta è prodotta da un pastificio mentre noi siamo (e vogliamo restare) una azienda agricola che produce grano e lo fa trasformare presso terzi.
Il nostro valore è quindi il campo di grano che è piccolo e generalmente in mezzo agli uliveti o al vigneto con cui vive in simbiosi.
Il primo concetto, che è anche il primo capitolo della tesi di Cristina, è quindi il valore di quel piccolo campo di grano dato dal suo terroir, un concetto che abbiamo ripreso dal mondo del vino.
Ogni coltivazione è influenzata da quello che ha nel contorno, dal tipo di suolo e dall’esposizione. E questo concetto si rafforza ancora di più se si fa agricoltura naturale senza uno di additivi chimici (e forse anche per questo i nostri grani piacciono così tanto ai cinghiali).
Il terroir è quello che permette di valorizzare non soltanto le nostre coltivazioni, ma anche quelle di tanti piccoli produttori perché nessun terroir sarà mai uguale ad un altro.
Il secondo concetto è stato quello di recuperare dei grani antichi, alcuni noti come il Cappelli, altri caratteristici del nostro territorio come il grano tenero Autonomia B (un nome che rievoca il tempo dell’autarchia quando la valle da Roma a Cassino era uno dei granai d’Italia) e un farro che richiama il passato e la storia di Roma.
Ognuno di questi grani, con il terroir del suo campo, ha profumi e sapori molti diversi tra loro che possono diventare una esperienza quando vengono assaggiati insieme.
Il terzo concetto è stato quindi quello della ‘degustazione del grano’ e abbiamo ideato un protocollo che può essere esportato a tante altre piccole aziende agricole. Abbiamo studiato dei piattini da degustazione con una impresa di porcellana italiana, la Saturnia di Corchiano, e abbiamo ideato un processo di degustazione.
Il quarto concetto è relativo all’arte e alla bellezza che abbiamo riassunto nelle confezioni dell’esperienza di grano. Una soluzione studiata dall’artista Edoardo Bernardi per poter permettere di fare l’esperienza di degustazione in azienda oppure a casa con gli amici in ‘Una domenica Italiana’, il nome che abbiamo dato alla linea di cofanetti di degustazione.
E’ nato così il Modello Vittori che Cristina Morello ha studiato insieme al suo relatore, il prof. Carlo Russo, ed ha illustrato in una bellissima seduta di laurea nell’Aula Magna di Unicas nella sua sede di Cassino.
Ovviamente eravamo seduti in prima fila e ci siamo commossi sia per la bravura di Cristina che per gli applausi che ha ricevuto da tutta la commissione che le esaminava.
Complimenti a Cristina ed anche complimenti a noi per l’apprezzamento. Il nostro prossimo obiettivo sarà quello di far conoscere e diffondere il modello Donna Vittori per poter far gustare il sapore dei grani a tante persone e per creare opportunità nuove a tanti piccoli produttori che ancora custodiscono i grani della nostra storia e dei loro territori.
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