

In epoca romana questa area era occupato da ville dei ricchi aristocratici romani come Marco Tullio Cicerone.
Nel V secolo DC, sui ruderi di una villa romana, nacque un piccolo borgo il cui il nome deriva da un sepolcro protetto da grate di ferro: la "Crypta Ferrata".
Fino al XIX secolo Grottaferrata era solo insediamento vicino la maestosa abbazia fondata da San Nilo su un terreno donato ai monaci dal Conte di Tuscolo.
L'Abbazia è stata più volte saccheggiata: nel 1155 da Guglielmo I di Sicilia, nel 1163 da Federico Barbarossa, nel 1241 dall'Imperatore Federico II di Svevia. Hanno dato il loro contribuito alle distruzioni anche tedeschi e francesi.
Per proteggere l'Abbazia, Giuliano Della Rovere (futuro papa Giulio II) fece costruire una cinta muraria che ancora circonda il monastero. Dal 1605 l'Abbazia fu sottoposta alla Commenda dei Colonna, poi dei Farnese, del Cardinale Barberini, fino ad arrivare al Consalvi.
Nel 1856 nacque la Società Anonima delle Cartiere di Grottaferrata e Subiaco in cui si stampavano le banconote dello Stato Pontificio.
Dopo il 1870, la vendita dei terreni confiscati dallo Stato italiano ha portato ad una grande frammentazione del territorio che è diventato un posto di numerose case religiose e luogo di villeggiatura per la ricca borghesia romana che vi costruì numerosi "villini".
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