Gavignano


Stemma di Gavignano

Gavignano si trova su un piccolo colle nella Valle del Sacco e nell’antichità era una ‘Terra di Mezzo’: su un lato i Monti Ernici con la popolazione degli Ernici e sull’altro i Monti Lepini con la popolazione dei Volsci.

Con l’arrivo dei Romani intorno al IV secolo AC, l’area di Gavignano è scelta per l’insediamento di ville patrizie. Ci sono diverse ipotesi sull’origine del nome Gavignano: Gabinio, un valoroso soldato romano, un cittadino dell'antica Gabi, una colonia romana vicino Palestrina, oppure Aulo Gabinio, un senatore romano appartenente alla 'Gens Gabinia'.
 
Nel I secolo AC Giulio Cesare aveva qui una sua villa nella zona chiamata "Ruscigli" che, probabilmente, deriva da "Rus Juli" ovvero Villa di Cesare. La villa è stata distrutta durante un’incursione dei Vandali nel 455 DC ma sono ancora visibili architravi, capitelli, murature in 'opus reticolatum' e mosaici. Anche Pompeo Magno aveva i suoi possedimenti nella zona chiamata ancora Villa Magna. La residenza del senatore Aulo Gabinio, invece, si trovava a Villa Gabinia, oggi nota come Fonte Meo.

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Nell'Alto Medioevo, tra il V e il VIII secolo, con l’arrivo dei monaci e delle Abbazie, la villa di Cesare diventa il Monastero di Rossilli e coordina l’amministrazione di tutta questa zona della Valle del Sacco. Con le invasioni saracene del IX secolo, la popolazione abbandona la valle e si rifugia sulla collina di Gavignano attorno ad un ‘castrum’, ossia un insediamento fortificato con una torre e mura di cinta.

Gavignano compare ufficialmente per la prima volta nel 1161 in una bolla di papa Alessandro III come un centro dipendente dall'Abbazia dei SS. Vincenzo ed Anastasio ad Aqua Salvias (Tre Fontane) e arrivano i primi feudatari: la famiglia Conti. Il castrum inizia la sua trasformazione in castello.

Nel 1160 viene eletto Papa Innocenzo III della famiglia Conti che era nato proprio a Gavignano. È un importante papa che ha dovuto fronteggiare i baroni inglesi che avevano redatto la Magna Charta e San Francesco che predicava per una chiesa più vicina alle persone.

Nella lotta fra papato e impero Gavignano viene distrutta più volte: nel 1313 e nel 1495. Il castello di Gavignano è stato ricostruito dal cardinale Francesco Conti, agli inizi del 1500. Ma nel 1557, Gavignano viene di nuovo saccheggiata dalla famiglia Colonna, alleati degli spagnoli nella lotta contro il Papa.

Nel 1597 cambiano i feudatari e arriva la famiglia Aldobrandini che concede alla Comunità il potere di autogestione amministrativa. E nel 1700 si ha un periodo di grande splendore con molte opere come nuova Chiesa, dotata di organo e pulpito, e una torre campanaria con un nuovo orologio.

Con l’arrivo dei Francesi di Napoleone, il Lazio diventa parte dell'Impero francese e aumenta notevolmente il peso delle tasse. Tornato sotto lo Stato Pontificio, nel 1826 Gavignano diventa Comune libero che poi nel 1870 entra nel nuovo Stato Italiano.



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